Sicilia. Crocetta:”Solidarietà a Giuseppe Antoci”
Palermo, 27 lug. “E' una mera operazione di “mascariamento”, quella operata
contro Giuseppe Antoci, una persona esposta in prima linea, che rischia
seriamente la vita e compie atti concreti contro la mafia. Non sono riusciti ad
ucciderlo con l'attentato e, adesso, non so con quanta consapevolezza, c'è chi
lo vuole demolire sul piano morale. E' un'azione, questa, avviata sin dai primi
giorni dopo l'attentato, quando qualcuno sosteneva che i colpi erano stati
tirati in basso, come se nel cuore della notte, al buio, si potevano centrare
perfettamente gli obiettivi, come se coloro che sparano non sanno molto bene
che quando si è oggetto di un attentato la prima cosa fa la persona, è buttarsi
al di sotto del sedile della macchina, come se qualcuno non si fosse studiato
neppure la dinamica dell'attentato che era basata sul fatto di fermare la
macchina, sparare all'altezza delle ruote per impedire che l'auto si potesse
muovere e successivamente incendiarla. Ma questi sono dettagli tecnici che non
ci interessano, fanno parte del lavoro degli investigatori.
Quello che colpisce, è che alcuni signori non sentano il bisogno di attaccare
i mafiosi, che ammazzano, estorcono. No, il bisogno principale è colpire
l'antimafia. Anche quando, come nel caso di Antoci, non è l'antimafia delle
chiacchiere ma quella concreta degli atti amministrativi. Se qualcuno ha da
dire qualcosa e vuole criticare Antoci, trovi atti nelle vicende del Parco dei
Nebrodi che non siano in linea con questa scelta chiara di combattere la mafia.
Alcuni si devono solo vergognare e chiedere scusa non solo ad Antoci, ma a
tutti i siciliani onesti.
Antoci ha querelato i diffamatori e io sono convinto che anche in questo caso
ci sarà giustizia, quella giustizia che io ho avuto 4 anni dopo nei confronti
di un giornale che mi aveva “mascariato”. Solo che le sentenze arrivano dopo,
nel frattempo oltre al dolore di Antoci, dei suoi familiari per la crudeltà
dell'attentato, si aggiunge la grande sofferenza generata dall'azione
diffamatrice. Coraggio Giuseppe, i siciliani onesti sono con te”. Lo dice in
una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta
Palermo, 27 lug. “E' una mera operazione di “mascariamento”, quella operata
contro Giuseppe Antoci, una persona esposta in prima linea, che rischia
seriamente la vita e compie atti concreti contro la mafia. Non sono riusciti ad
ucciderlo con l'attentato e, adesso, non so con quanta consapevolezza, c'è chi
lo vuole demolire sul piano morale. E' un'azione, questa, avviata sin dai primi
giorni dopo l'attentato, quando qualcuno sosteneva che i colpi erano stati
tirati in basso, come se nel cuore della notte, al buio, si potevano centrare
perfettamente gli obiettivi, come se coloro che sparano non sanno molto bene
che quando si è oggetto di un attentato la prima cosa fa la persona, è buttarsi
al di sotto del sedile della macchina, come se qualcuno non si fosse studiato
neppure la dinamica dell'attentato che era basata sul fatto di fermare la
macchina, sparare all'altezza delle ruote per impedire che l'auto si potesse
muovere e successivamente incendiarla. Ma questi sono dettagli tecnici che non
ci interessano, fanno parte del lavoro degli investigatori.
Quello che colpisce, è che alcuni signori non sentano il bisogno di attaccare
i mafiosi, che ammazzano, estorcono. No, il bisogno principale è colpire
l'antimafia. Anche quando, come nel caso di Antoci, non è l'antimafia delle
chiacchiere ma quella concreta degli atti amministrativi. Se qualcuno ha da
dire qualcosa e vuole criticare Antoci, trovi atti nelle vicende del Parco dei
Nebrodi che non siano in linea con questa scelta chiara di combattere la mafia.
Alcuni si devono solo vergognare e chiedere scusa non solo ad Antoci, ma a
tutti i siciliani onesti.
Antoci ha querelato i diffamatori e io sono convinto che anche in questo caso
ci sarà giustizia, quella giustizia che io ho avuto 4 anni dopo nei confronti
di un giornale che mi aveva “mascariato”. Solo che le sentenze arrivano dopo,
nel frattempo oltre al dolore di Antoci, dei suoi familiari per la crudeltà
dell'attentato, si aggiunge la grande sofferenza generata dall'azione
diffamatrice. Coraggio Giuseppe, i siciliani onesti sono con te”. Lo dice in
una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta