Realizzare un progetto di utilità pubblica nel casolare dove 39 anni fa fu ucciso Peppino Impastato. È quanto ha chiesto il fratello di Peppino, Giovanni Impastato, in seguito all’apertura, lo scorso 9 maggio, del casolare rurale in contrada Feudo a Cinisi (Palermo) dove Peppino fu ucciso nella notte fra l’8 e il 9 maggio del 1978. Aperto per la prima volta al pubblico proprio quest’anno, il casolare versa però in stato di abbandono. Anche l’Associazione Nazionale Case della Memoria si unisce all’appello di Giovanni Impastato e alla sua richiesta di esproprio per dedicare quegli spazi a un progetto di utilità pubblica aggiunge la propria proposta: creare un percorso memoriale che leghi il casolare con la Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato.
«La nostra associazione - commentano Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria – non si occupa di tutelare solo le case in cui sono nati e vissuti i protagonisti della letteratura, dell’arte e della scienza del passato. Il nostro impegno si concentra nel custodire la memoria dei luoghi e delle persone che del nostro Paese hanno fatto la storia, lontana o recente che sia. E Peppino Impastato è uno di questi, un simbolo della lotta alla mafia che occorre ricordare ogni giorno, non solo in occasione di anniversari e celebrazioni. La Regione Siciliana ha già dichiarato il casolare luogo di interesse culturale: adesso occorre fare un altro passo da sommare ai famosi cento di Peppino e ridare il giusto valore al luogo in cui lui ha perso la propria vita in nome di una causa che ci tocca tutti».
«La nostra proposta – proseguono Rigoli e Capaccioli - è che il casolare in cui fu ucciso Peppino Impastato non sia solo dedicato ad un progetto di "utilità pubblica", ma sia unita in un percorso memoriale unico con la Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato che è stata la casa della madre di Peppino e ora è una casa della memoria aperta al pubblico. L’idea sarebbe quella di proseguire l'itinerario dei "cento passi" fino al casolare recuperato, dando voce alla storia e alla memoria di Peppino con l'apposizione di altre "pietre d'inciampo" in aggiunta a quella già posate fra la Casa della Memoria di Felicia e Peppino impastato e la ex Casa Badalamenti, bene confiscato alla mafia e consegnato al Comune di Cinisi. Un percorso della memoria di quasi 3 chilometri lungo il quale meditare e riflettere passo dopo passo».
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...