DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
COMUNICATO STAMPA
MESSINA: La D.I.A. confisca un ingente patrimonio a un imprenditore vicino ai clan mafiosi “BARCELLONESE” e “SANTAPAOLA” di Catania.
Dalle prime ore della mattina odierna personale della D.I.A. di Messina, unitamente al Centro Operativo di Catania, diretto dal 1° Dir. Della Polizia di Stato dr. Renato PANVINO, sta eseguendo un decreto di confisca dei beni, emesso dal Tribunale di Messina a conclusione del procedimento avviato con la proposta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale a firma del Direttore della D.I.A. Nunzio Antonio FERLA, apponendo i sigilli al patrimonio riconducibile ad un noto imprenditore operante nel settore del movimento terra, della produzione del calcestruzzo e del comparto agricolo, ritenuto contiguo alle consorterie criminali mafiose operanti nelle province di Messina e Catania, in particolare al clan di Barcellona P.G. e al clan “Santapaola” di Catania.
Il provvedimento di confisca interessa aziende, terreni, fabbricati, veicoli e rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre 28 milioni di euro.
I particolari dell’operazione verranno illustrati nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 10:30, presso la nuova sede della Sezione Operativa D.I.A. di Messina, via Monsignor D’Arrigo n. 5, alla presenza del Procuratore della Repubblica f.f., dr. Sebastiano ARDITA, e dei Sostituti Procuratori dr. Angelo CAVALLO e dr. Vito DI GIORGIO.
Messina, 29 maggio 2017
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...