Passa ai contenuti principali

Operazione “BYPASS”: Associazione per delinquere dedita al narcotraffico. 19 misure cautelari

 


Comando Provinciale di Bari - Bitonto (BA), 22/11/2023 10:47

Questa mattina, i Carabinieri del Comando Compagnia di Modugno, coadiuvati dai militari di reparti del Comando provinciale di Bari e supportati dal Nucleo Cinofili di Modugno, dalle Aliquote di Pronto Intervento del Comando Provinciale di Bari, nonchè da personale dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Puglia” e del 6 Nucleo Elicotteri Carabinieri, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di 19 misure cautelari in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nella quale vengono riconosciuti, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) gravi indizi di colpevolezza a carico di 32 indagati ritenuti appartenenti ad un sodalizio dedito al traffico di sostanze stupefacenti. Il provvedimento scaturisce dall’indagine, convenzionalmente denominata “Bypass”, condotta dal 2019 al 2020 dalla Stazione Carabinieri di Bitonto - mediante intercettazioni telefoniche, ambientali nonché servizi di OCP e attività di perquisizione e sequestro - che ha consentito di lumeggiare l’esistenza di una radicata associazione per delinquere dedita al narcotraffico, operante sotto l’egida del clan CIPRIANO, composta da numerosi adepti e strutturata su base piramidale, con ramificazioni in diverse parti del territorio della provincia di Bari (Bitonto, Palo del Colle, Bitetto e Noicattaro).

L’attività investigativa trae origine dal controllo quotidiano del territorio della locale Stazione Carabinieri.

Tale attività ha consentito di documentare, dapprima, un’intensa attività di spaccio condotta e gestita dal medesimo clan nel territorio di Bitonto (anche per il tramite di familiari e pusher), nonché il tentativo di “bypassare” l’asfissiante controllo posto in essere dalle Forze dell’Ordine in conseguenza dell’omicidio della Signora Anna Rosa Tarantino, vittima innocente di mafia, spostando l’attività illecita in altri Comuni, in particolare nel Comune di Palo del Colle.

Venivano, quindi, alla luce l’esistenza e la struttura organizzativa dell’associazione, con emersione delle zone di competenza territoriale, dei ruoli e degli assetti di potere. In particolare, era stata ricostruita una struttura organizzativa costituita da promotori, con funzione di controllo e direzione sulle varie articolazioni territoriali soggette al loro dominio, nonché da partecipi quali pusher.

L’indagine consentiva di trarre in arresto ben 21 soggetti in flagranza di reato in materia di sostanze stupefacenti, di sottoporre a sequestro ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti per un totale di circa kg. 18, di cui kg 8 di hashish/amnesia, kg 1.5 cocaina, kg. 6 eroina e 2 kg di marijuana, nonché circa € 175.000,00, deferire in stato di libertà nr. 2 persone e segnalare alla locale Prefettura ai sensi dell’art. 75 DPR 309/90 nr.10 assuntori.

I soggetti intercettati hanno sistematicamente utilizzato un linguaggio criptico nel corso delle conversazioni monitorate, con il chiaro intento di eludere eventuali investigazioni, prestando particolare attenzione a non essere troppo espliciti nelle comunicazioni o, addirittura, in alcune occasioni, troncavano in modo brusco la conversazione, rimandando il seguito a contatti diretti.

L’utilizzo di talune parole, apparentemente prive di senso o comunque fuori contesto, rimandavano invece ad un preciso e condiviso codice linguistico diffuso tra cedenti e assuntori o tra membri dell’associazione, decodificato grazie alle numerose attività di riscontro poste in essere dagli inquirenti a seguito dell’ascolto delle conversazioni.

Secondo questo codice comunicativo, venivano utilizzati i termini:


“PROVOLONE”, per indicare un danno verificatosi nella gestione dell’attività di spaccio;

“ALLORA CON BARBARA, NON CON ANGELA”, in riferimento rispettivamente alla eroina o alla cocaina;

“IL PICCOLO O IL GRANDE”, per indicare la quantità (rispettivamente le dosi da 20 o 50 euro);

“LA VALIGIA”, per indicare una panetta di hashish, oppure “maglie o lui” per indicare le singole dosi di hashish;

“MERI, BIRRE O FELPE”, per indicare la marijuana;

“UNA MANO O DUE MANI”, in riferimento alla quantità, ovvero rispettivamente 5 o 10 grammi.


Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Direzione Distrettuale Antimafia che ha avanzato la richiesta di emissione di misura cautelare. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura dei soggetti.

All’esito dell’operazione, 19 indagati sono stati tradotti in carcere. L’operazione odierna testimonia la costante attenzione dell’Autorità Giudiziaria e dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti che rappresenta, a pieno titolo, una delle principali fonti di ricchezza per i Clan.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure cautelari odierne, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

INCHIESTA DDA SCUOTE LA LIGURIA

  Procura della Repubblica di Genova Direzione Distrettuale Antimafia COMUNICATO STAMPA Ravvisato l’interesse pubblico nella divulgazione di informazioni riguardanti l‘accertamento di episodi di corruzione ritenuti essere stati perpetrati in occasione di consultazioni elettorali riguardanti la Liguria, nonché nell’ambito della Autorità di sistema portuale e della P.A. regionale, e fatta salva la presunzione di innocenza – in base sagli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte (ma allo stato non destinatarie di contestazioni), di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede Si comunica che: nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di...

FOCUS SU MAFIA A RAGUSA

FONDAZIONE CAPONNETTO: FOCUS ANALITICO SULLE INFILTRAZIONI CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI RAGUSA 2015 a cura di Salvatore Calleri INDICE PROLOGO CLAN PROVINCIA DI RAGUSA SCIOGLIMENTO COMUNE DI SCICLI MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI VITTORIA INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SULLA MAFIA NEL RAGUSANO CONCLUSIONI PROLOGO L'idea di questo focus nasce dal fatto che in provincia di Ragusa la sottovalutazione della presenza delle organizzazioni criminali è purtroppo molto alta. Non è raro assistere al fenomeno del negazionismo della presenza della mafia da parte di esponenti politici o della società civile. Da questo punto di vista Ragusa è assimilabile ad alcune realtà del centro nord non abituate alla criminalità organizzata. I fatti criminali però ci dimostrano l'esatto contrario tant'è che le relazioni della DNA e della DIA oramai da tempo mappano il territorio della provincia di Ragusa. Oggi quindi negare è impossibile e sorge il ragionevole dubbio che chi segue il negazioni...