Passa ai contenuti principali

ANDRIA: SPACCIO DROGA E RECUPERO CREDITI

 


Andria, 16 nov. - (Adnkronos) - Avrebbero detenuto e spacciato più volte sostanze stupefacenti, e si sarebbero resi responsabili di estorsione e ricettazione, con l'aggravante di aver sfruttato, per la commissione di quest'ultimo reato, il figlio di 9 anni. Nei giorni scorsi i carabinieri della Compagnia di Andria hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta della Procura della Repubblica, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di due persone. Il provvedimento è l'esito di una attività investigativa, condotta a partire dal luglio scorso dalla sezione operativa del Comando dell'Arma di Andria con la direzione della Procura della Repubblica di Trani, originata dall'arresto in flagranza di reato di uno dei due indagati, l'uomo, per detenzione finalizzata allo spaccio di sostanza stupefacenti e detenzione di due armi modificate e di munizioni clandestine. In particolare, a seguito di una perquisizione sono stati stati trovati nella sua disponibilità 17,99 grammi di cocaina suddivisa in 5 dosi; materiale da taglio (mannite) del peso di 9 grammi circa; materiale per il confezionamento; un bilancino di precisione. Ma, poi anche una pistola revolver a tamburo, calibro 44, priva di matricola e segni identificativi; una pistola 85 semiautomatica, calibro 8, con canna modificata verosimilmente clandestina, completa di caricatore vuoto; diverse munizioni di vario tipo. Fin dalle primissime fasi successive, la sezione operativa ha percepito come l'arrestato avrebbe potuto avvalersi della collaborazione della compagna per il recupero dei crediti della sostanza stupefacente ceduta in precedenza. Gli approfondimenti investigativi hanno riconosciuto la fondatezza dell'ipotesi: durante i colloqui in carcere settimanali con la convivente, avrebbe impartito a quest'ultima disposizioni serrate sulle modalità esecutive per il recupero dei crediti pendenti dai vari acquirenti. I due erano d'accordo nel commettere attività di recupero crediti, che, nelle situazioni più intricate, con minacce. Le investigazioni, supportate da intercettazioni telefoniche, dei colloqui in presenza in carcere, telematiche, l'acquisizione di tabulati, il monitoraggio dei veicoli attraverso il sistema di localizzazione satellitare Gps, l'ordinaria attività di polizia giudiziaria quali servizi di osservazione, controllo, pedinamento, acquisizione documentale, perquisizioni e sequestri, hanno rilevato come il detenuto, durante i colloqui, indicava alla donna nominativi e modalità per il recupero del denaro, chiedendole di avvicinare gli acquirenti debitori e minacciarli per l'immediata consegna di quanto dovuto. I militari hanno monitorato le fasi di recupero dei crediti che, in più di una occasione avvenivano tramite il figlio minore della donna. Quest'ultima avrebbe utilizzato il bambino per acquisire il denaro, modalità posta in essere verosimilmente per non destare sospetto alle forze dell'ordine che potevano eventualmente avvicinarsi per un controllo. Otto gli acquirenti identificati che, in alcuni casi tramite minaccia, sarebbero stati costretti a consegnare somme di denaro alla donna, tramite il piccolo.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

INCHIESTA DDA SCUOTE LA LIGURIA

  Procura della Repubblica di Genova Direzione Distrettuale Antimafia COMUNICATO STAMPA Ravvisato l’interesse pubblico nella divulgazione di informazioni riguardanti l‘accertamento di episodi di corruzione ritenuti essere stati perpetrati in occasione di consultazioni elettorali riguardanti la Liguria, nonché nell’ambito della Autorità di sistema portuale e della P.A. regionale, e fatta salva la presunzione di innocenza – in base sagli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte (ma allo stato non destinatarie di contestazioni), di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede Si comunica che: nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di...

FOCUS SU MAFIA A RAGUSA

FONDAZIONE CAPONNETTO: FOCUS ANALITICO SULLE INFILTRAZIONI CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI RAGUSA 2015 a cura di Salvatore Calleri INDICE PROLOGO CLAN PROVINCIA DI RAGUSA SCIOGLIMENTO COMUNE DI SCICLI MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI VITTORIA INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SULLA MAFIA NEL RAGUSANO CONCLUSIONI PROLOGO L'idea di questo focus nasce dal fatto che in provincia di Ragusa la sottovalutazione della presenza delle organizzazioni criminali è purtroppo molto alta. Non è raro assistere al fenomeno del negazionismo della presenza della mafia da parte di esponenti politici o della società civile. Da questo punto di vista Ragusa è assimilabile ad alcune realtà del centro nord non abituate alla criminalità organizzata. I fatti criminali però ci dimostrano l'esatto contrario tant'è che le relazioni della DNA e della DIA oramai da tempo mappano il territorio della provincia di Ragusa. Oggi quindi negare è impossibile e sorge il ragionevole dubbio che chi segue il negazioni...