Passa ai contenuti principali

OPERAZIONE “BREAK OUT”. LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA HA DATO ESECUZIONE AD ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE EMESSA DAL GIP DI BRESCIA NEI CONFRONTI DI 5 PERSONE PER TENTATO OMICIDIO


 DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA


COMUNICATO STAMPA



OPERAZIONE “BREAK OUT”. LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA HA DATO ESECUZIONE AD ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE EMESSA DAL GIP DI BRESCIA NEI CONFRONTI DI 5 PERSONE PER TENTATO OMICIDIO


Il Centro Operativo DIA di Brescia ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 persone, gravemente indiziate di delitti aggravati dall’art. 416bis 1 c.p., ritenute responsabili, a vario titolo, di tentato omicidio, nonché di detenzione e porto di armi alterate.  

L’indagine che ha condotto all’adozione de provvedimento restrittivo trae origine dall’incendio, avvenuto nel gennaio 2022 a Brescia, zona Urago Mella, di un’autovettura in uso ad un ex collaboratore di giustizia di origini campane da tempo residente nel capoluogo della Leonessa. L’incendio veniva appiccato mediante diavolina posta su uno pneumatico con lo scopo di avviare una lenta combustione ed attirare, quindi, in strada il proprietario dell’auto destinatario dell’azione omicidiaria, non portata a compimento per il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco e delle Forze di polizia che avevano indotto i malintenzionati a desistere dal loro proposito criminoso. Considerati i trascorsi delinquenziali della vittima e la sua passata appartenenza a contesti di criminalità organizzata campana, la DDA delegava al Centro Operativo DIA bresciano gli accertamenti finalizzati a riscontrare le motivazioni all’origine dell’episodio di danneggiamento del veicolo, dai chiari contorni intimidatori. Le attività investigative disvelavano in realtà l’esistenza di un progetto omicidiario ordito in danno dell’ex collaboratore di giustizia, che in base alle risultanze investigative, sarebbe stato ideato e organizzato da vari appartenenti a un gruppo criminale capeggiato da altro pentito, a suo tempo figura apicale del clan SARNO di Ponticelli (quartiere di Napoli), tuttora inserito nel programma di protezione, attualmente detenuto perché colpito da fermo di indiziato di delitto eseguito dal Centro Operativo DIA di Brescia lo scorso 6 febbraio su disposizione della Procura della Repubblica di Brescia. 

In precedenza, oltre ai 3 fermi eseguiti il 6 febbraio scorso, erano stati effettuati altri 3 arresti, tra i quali quello di un terzo (ex) collaboratore di giustizia colto negli attimi immediatamente successivi all’acquisto di un fucile di precisione Remington mod. 700 cal. 308, completo di ottica e munizioni, reperito sul mercato delle armi provento di furti in abitazione, con l’intento di utilizzarlo per commettere un omicidio, che, se non sventato, avrebbe potuto innescare una faida. Anche ai restanti due arresti in flagranza di reato si era proceduto per detenzione e porto di arma da sparo in luogo pubblico e, nello specifico, di 2 pistole Beretta, rispettivamente calibro 22 short e 6.35, con relativo munizionamento e matricole abrase. 

Le investigazioni hanno altresì evidenziato i contatti del clan SARNO con alcuni esponenti ritenuti vicino alla cosca ‘ndranghetista ARENA di Isola Capo Rizzuto (KR).  

L’odierna esecuzione ha interessato le provincie di Modena, Napoli, Prato, Genova e Ancona.   


Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari, con la conseguenza che per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza.


Brescia, 26 febbraio 2025


Post popolari in questo blog

Sicurezza: controllo del territorio, denunce e sequestri in Sicilia

  Comando Provinciale di  Palermo   -   Misilmeri (PA) , 09/09/2025 09:39 I Carabinieri della Stazione di Misilmeri, coadiuvati dai colleghi della Sezione Radiomobile della Compagnia e delle Stazioni di Godrano e Mezzojuso, hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio inserito in un più ampio contesto di attività, volte a garantire la sicurezza e la legalità nel territorio misilmerese, finalizzato alla prevenzione dell’illegalità diffusa. Complessivamente, sono state denunciate in stato di libertà 7 persone accusate a vario titolo di furto aggravato, violazione colposa di doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro ed evasione. In particolare: - 5 persone di età compresa tra i 38 ed 85 anni, sono state deferite per furto di energia elettrica; i tecnici dell’Enel in ausilio ai militari, hanno accertato diversi allacci abusivi diretti alla rete di E-Distribuzione; - 1 uomo di 32 anni, già noto alle forze di polizia, è stato denunc...

Milano Fashion Week: controlli e arresti della Polizia di Stato

  La Polizia di Stato a Milano ha arrestato per furto aggravato in concorso tre cittadine bulgare, rispettivamente di 24,25 e 26 anni, due cittadini cileni di 26 e 31 anni e, per il medesimo reato, ha indagato in stato di libertà un cittadino algerino di 20 anni, un cittadino belga 31enne e un cittadino francese di 33 anni. Nel pomeriggio di giovedì 25 settembre, gli agenti della sezione antiborseggio della Squadra Mobile milanese, in occasione della “Milano Fashion Week”, durante un servizio finalizzato al contrasto dei reati predatori, hanno notato tre donne che stavano entrando all’interno della Galleria Vittorio Emanuele le quali prestavano attenzione i vari oggetti ed effetti personali delle persone e dei numerosi turisti presenti. Dopo essersi scambiate dei cenni d’intesa, il gruppo si è diretto verso un atelier della galleria dove, anche per via della presenza di un noto gruppo musicale coreano, l’ingresso era gremito di persone. Nella circostanza, approfittando di un moment...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...