Passa ai contenuti principali

Maxi sequestro di 7 milioni di mascherine e saturimetri non conformi agli standard di sicurezza

 Padova, 29 aprile 2021

Maxi sequestro di 7 milioni di mascherine e saturimetri non conformi agli standard di sicurezza

Comando Provinciale Padova

Nei giorni scorsi, l’incessante azione di contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale, posta in essere dai Finanzieri del Comando Provinciale di Padova nell’ambito dei servizi attivati per il rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, ha consentito di sottoporre a sequestro oltre 7 milioni di prodotti, tra mascherine chirurgiche, dispositivi di protezione individuale FFP2 e saturimetri.

L’attività di servizio condotta dalle Fiamme Gialle del capoluogo si è concretizzata in due distinte operazioni nei confronti di più soggetti economici, dediti al commercio illecito di mascherine chirurgiche, dispositivi medici (saturimetri) e di protezione individuale delle vie respiratorie (FFP2), particolarmente richiesti per la prevenzione e il contenimento dell’epidemia da Covid-19.

Grazie alla valorizzazione degli elementi informativi acquisiti, i Baschi Verdi della Compagnia di Padova hanno effettuato un mirato intervento, che ha permesso di scoprire un’illecita joint venture tra due imprese, una società e una ditta individuale gestite da cittadini cinesi, operanti nella zona industriale di Padova. L’obiettivo dei due soggetti economici era quello di sfruttare sinergicamente i rispettivi know how, con il fine ultimo di acquisire ulteriori quote di mercato a discapito degli onesti operatori economici. Punto cruciale di tale accordo era l’uso di una base logistica comune ove stoccare milioni di prodotti, indispensabili per far fronte all’emergenza epidemiologica. All’atto dell’intervento, scaturito dall’osservazione di diversi autoarticolati intenti, in orari insoliti, a scaricare merce, poco dopo prelevata da piccoli furgoni, all’interno di un deposito ubicato nelle vicinanze del Centro Ingrosso Cina, i Finanzieri hanno rinvenuto una considerevole giacenza di magazzino, consistente in mascherine facciali, consapevolmente accompagnate da certificati di compliance non validi in Europa, compilati ed esibiti in modo fraudolento, nonché saturimetri, muniti di un certificato di conformità rilasciato da un organismo non accredi tato per quella tipologia di prodotto, recanti illecitamente il marchio “CE”.

Altre mascherine risultavano non sicure e potenzialmente pericolose per la salute, in quanto prive delle indicazioni di provenienza, delle avvertenze d’uso e della descrizione della composizione merceologica, tutte informazioni necessarie ad attestare la conformità dei prodotti agli standard di sicurezza europei e in grado di farne conoscere la tracciabilità in caso di un eventuale ritiro dal mercato. Un altro lotto di mascherine recava delle false indicazioni sulle elevate capacità filtranti del prodotto, verosimilmente utilizzate per renderle più appetibili agli occhi dei potenziali acquirenti, ingenerando in loro l’errata convinzione di essere al riparo da virus e da agenti patogeni. In ultimo, nei locali di stoccaggio era presente qualche migliaio di auricolari, riproducenti il design contraffatto dell’analogo prodotto Apple.

Si rammenta che il certificato di conformità “CE” garantisce la rispondenza di specifici prodotti ai requisiti essenziali, stabiliti dalla normativa comunitaria, per la commercializzazione e l’utilizzo nell’Unione europea ed è rilasciato da un Ente certificatore accreditato. Solo dopo aver espletato una serie di esami di laboratorio, il produttore è legittimato ad apporre il marchio “CE” sul prodotto e sull’imballaggio, a titolo di sigillo di garanzia.

Dall’analisi della documentazione commerciale rinvenuta è stato rilevato che la merce, prodotta in Cina, veniva sdoganata in altri Stati dell’Unione europea, per il tramite di una società tedesca ed una spagnola, le quali trasferivano successivamente i prodotti alle imprese italiane.

Tutti i lotti in parola, pari a 6 milioni e 800 mila pezzi circa, corrispondenti approssimativamente a 7-8 tir di materiali, sono stati ritirati dal mercato. Nello stesso tempo, il legale rappresentante della prima società, con sede a Padova, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per frode in commercio e vendita di prodotti sia contraffatti sia con segni mendaci e anche segnalato alla Camera di Commercio di Padova per vendita di prodotti non tracciabili e insicuri. Il titolare della seconda ditta individuale, con sede a Treviso e utilizzatrice del medesimo centro di smistamento di beni, è stato segnalato alla competente Camera di Commercio per vendita di prodotti non tracciabili e per aver fornito in etichetta delle indicazioni fuorvianti per gli acquirenti, espressamente vietate da una circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 2020,che prevede, tra l’altro, di indicare l’avvertenza della non idoneità delle mascherine generiche alla protezione delle vie respiratorie, non trattandosi di dispositivi medici o di protezione individuale.

In un’altra operazione, le Fiamme Gialle hanno individuato un’ulteriore filiera dedita alla vendita di mascherine FFP2, mendacemente commercializzate come pediatriche. Al riguardo, i dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie sono stati studiati e realizzati per essere utilizzati da persone adulte/lavoratori. Per porre fine all’illegittima commercializzazione di tali prodotti, i militari della Tenenza di Piove di Sacco, unitamente ai Baschi Verdi di Padova, hanno effettuato un intervento presso una società di Codevigo (PD), che ha permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro n. 215 mila mascherine, pubblicizzate, in frode al commercio, come pediatriche. Il legale rappresentate dell’azienda, di nazionalità italiana, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria.

Le operazioni in rassegna rientrano nel più ampio contesto delle attività svolte dalla Guardia di Finanza a contrasto degli illeciti economico-finanziari connessi al commercio di prodotti illegali e perseguono il duplice obiettivo di tutelare la salute e la sicurezza dei consumatori, cui si affianca l’inderogabile esigenza di salvaguardare l’economia legale, scongiurando fenomeni distorsivi della concorrenza.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

Tentarono un furto in banca

  Comando Provinciale di  Savona   -   Varazze (SV) , 30/05/2025 11:41 Al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine durata sette mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, i Carabinieri della Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Savona, con il supporto dei colleghi dei comandi territorialmente competenti, hanno arrestato quattro persone, residenti in provincia di Torino, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Savona. I soggetti sono ritenuti responsabili del tentato furto aggravato avvenuto nel settembre 2024 all’interno della filiale dell’istituto di credito Banca Intesa - Sanpaolo di Varazze.