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OPERAZIONE MOLO 13



 = 'Ndrangheta: colpo ai narcos calabresi,20 arresti e sequestri 


11:26 (AGI) - Catanzaro, 15 apr. - Venti persone arrestate (di cui diciannove in carcere e uno agli arresti domiciliari) e beni per 4 milioni di euro sequestrati. E' il bilancio dell'operazione "Molo 13, eseguita stamane tra Calabria, Sicilia, Puglia, Lazio, Toscana, Liguria, Piemonte e Lombardia dalla Guardia di Finanza. Alle prime luci dell'alba, il comando provinciale delle Fiamma Gialle di Catanzaro e il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (Scico) di Roma, diretti e coordinati dalla Procura della Repubblica - del capoluogo calabrese, hanno dato esecuzione alle misure emesse dal Gip. Associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, con lo scopo di agevolare l’organizzazione di stampo mafioso di riferimento, il reato contestato a vario titolo.

    Il blitz è scattato in concomitanza con un'altra operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze che interessa i referenti del sodalizio operanti in Toscanae ha mobilitato oltre 150 finanzieri, con l’ausilio di unità antiterrorismo pronto impiego, di unità cinofile antidroga e della componente aerea della Guardia di Finanza. Nel mirino della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro esponenti di spicco della cosca di 'ndrangheta radicata sul territorio di Guardavalle (Catanzaro), riconducibile alla famiglia Gallace, cui faceva capo un'estesa organizzazione criminale transazionale con lo scopo di agevolare l’associazione di stampo ‘ndranghetistico, capace di pianificare ingenti importazioni di cocaina dal Sud America (Colombia, ma anche Brasile) e di piazzarla in Europa (Spagna, Olanda, Inghilterra e Slovenia), Nuova Zelanda e Australia. (AGI) 

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= 'Ndrangheta: colpo ai narcos calabresi,20 arresti e sequestri  (2)


11:26 

(AGI) - Catanzaro, 15 apr. - Dalle indagini sarebbe emerso il ruolo verticistico assunto da uno dei capi della cosca Gallace che, nel corso degli ultimi decenni, si è trasformata in una vera e propria impresa criminale attraverso numerose attività illecite che le avrebbe consentito di accrescere la potenza militare ed economica e di acquisire un controllo sempre più penetrante del territorio della fascia ionica a cavallo delle province di Catanzaro e Reggio Calabria, con diramazioni nell'hinterland laziale, toscano e lombardo.

   La radicata presenza della cosca nelle regioni italiane, in particolare in Toscana, ha reso necessario il coordinamento tra la Procura Distrettuale di Catanzaro e quella di Firenze volta a intervenire simultaneamente nei confronti di tutti i gli adepti del clan. Le indagini si sono avvalse del contributo di alcuni collaboratori di giustizia che aiutato a inquadrare la rilevanza criminale del sodalizio nel traffico internazionale di stupefacenti, evidenziandone la capacità di interfacciarsi direttamente con i fornitori sudamericani per l’acquisto di notevoli quantitativi di droga.Sistematico era, a questo proposito, l'utilizzo, di metodi di comunicazione non convenzionali, con dispositivi elettronici, associati a sim straniere, che si avvalevano di tecniche di messaggistica criptata tra "account" e "domini" associati a un server sitoia San José (Costarica).

   Dopo il sequestro da parte delle autorità olandesi di dati criptati con un tecnologia non convenzionale denominata PGP, con la preziosa collaborazione del rappresentante italiano presso Eurojust, è stato possibile intercettare un numero enorme di messaggi di posta elettronica, prevalentemente in lingua italiana, trasmessi da dispositivi BlackBerry, con la crittografia PGP. (AGI) 

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= 'Ndrangheta: colpo ai narcos calabresi,20 arresti e sequestri  (3)


11:26 

(AGI) - Catanzaro, 15 apr. - Con la decriptazione della messaggistica è stato possibile trarre indicazioni sul modus operandi dell’organizzazione, identificare i sodali e ricostruire numerosi episodi di commercio e importazione di sostanze stupefacenti, tra i quali l’importazione di una fornitura del peso di oltre 150 chilogrammi di cocaina sequestrata nel maggio 2017 nell porto di Livorno. Le chat scambiate tra i soggetti coinvolti ha permesso agli investigatori di rilevare che era stato commissionato l'acquisto di circa 200 kg di cocaina dalla Colombia, trasportato all'interno di un container a bordo di una motonave partita dal porto di Cartaghena (Colombia), il cui recupero, programmato inizialmente a Barcellona (Spagna), era stato tentato, con esito negativo, presso Livorno. La droga complessivamente sequestrata, una volta lavorata ed immessa in commercio, avrebbe fruttato all’organizzazione oltre 3,5 milioni di euro sulle piazze di spaccio.

   Le indagini delegate alla Guardia di Finanza avrebbero consentito di identificare tutti i soggetti coinvolti, ognuno con un ruolo ben preciso. Secondo gli inquirenti, gli esponenti della cosca Gallace gestivano un'articolata struttura associativa dedita al traffico internazionale di cocaina. A conferma della dimensione transazionale dell’organizzazione sono emersi contatti diretti con i narcotrafficanti colombiani per il reperimento di grossi quantitativi di cocaina (dell’ordine di oltre 1200 chili), nonché la capacità della stessa cosca di distribuire la cocaina in Australia, Nuova Zelanda, Turchia, Regno Unito e Slovenia. Le contestuali indagini patrimoniali, sempre delegate al Nucleo PEF/G.I.C.O. di Catanzaro hanno consentito, l’emissione del sequestro preventivo d’urgenza di beni. Un patrimonio del valore complessivo stimato in oltre 4 milioni di euro, costituito da ville, fabbricati, società e relativi complessi aziendali, automezzi e numerosi rapporti bancari e finanziari. (AGI)

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'Ndrangheta: colpo ai narcos calabresi, i nomi degli arrestati


12:05 (AGI) - Catanzaro, 15 apr. - Sono venti le ordinanze di custodia cautelare notificate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro nell’ambito dell’operazione “Molo 13” notificata ad esponenti della cosca Gallace di Guardavalle. 

   Le ordinanze in carcere sono state notificate a: Agazio Andreacchio, 44 anni; Giuseppe Bava, 44; Nicola Chiefari, 48; Leonardo Ferro, 36; Emanuele Fonti, 61; Angelo Gagliardi, 26; Francesco Galati, 44; Bruno Gallace, 49; Cosimo Damiamo Gallace, 60; Nicola Guido, 35; Mario Palamara, 52; Benito Andrea Riitano, 28; Francesco Riitano, 31; Paolo Riitano, 45; Agazio Andrea Samà, 47; Francesco Taverniti, 47; Domenico Vitale, 52; Domenico Vitale, 45; Giuseppe Vitale, 44. Gli arresti domiciliari sono stati disposti nei confronti di Gianluca Tassone, 42 anni. (AGI)  

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'Ndrangheta: in Costarica il server dei narcos calabresi


12:54 (AGI) - Catanzaro, 15 apr. - La scoperta, il sequestro e la decrittazione di un server informatico sito in Costarica e utilizzato dai narcos sono alla base della maxi-operazione "Molo 13" con cui la Guardia di Finanza, coordinata dalla Dda di Catanzaro, ha sgominato un traffico intercontinentale di cocaina gestito dalla cosca Gallace di Guardavalle (Catanzaro). A illustrare l'esito del blitz, che ha portato all'esecuzione di 20 ordinanze di custodia cautelare, è stato il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, che ha evidenziato "il respiro internazionale" di questa inchiesta nella quale - ha proseguito - "c'è un elemento di assoluta novità. Riguarda il Costarica, famoso per essere il paese con la più grande biodiversità del mondo, ma anche, dal nostro punto di vista, per essere un paese di snodo e distribuzione della cocaina verso l'Europa. Questa volta, però, ci interessiamo di questo paese perché anni fa, quando mi sono insediato a Catanzaro, con la Guardia di Finanza - ha ricordato il capo della Dda catanzarese - siamo stati in Costarica e abbiamo scoperto e chiesto di mettere il cappello su un server di intercettazioni telefoniche che usciva fuori dai canali ufficiali, perché non apparteneva a nessuno Stato o a nessuna società registrata. Era un server abusivo, clandestino, nel quale c'erano milioni e milioni di dati, utilizzato da organizzazioni criminali che avevano rapporti illeciti, in particolare il traffico di cocaina".

    Gratteri ha specificato che "questo server si basava su un software - Pgp - che consentiva di parlare o di fare chat con blackberry e poi con i tablet più sofisticati e impediva a chiunque di inserirsi tra il chiamante e il chiamato. Noi però siamo riusciti a  'bucare' questo server, a leggere in chiaro le chat e poi a dare un nome a chiamante e chiamato. Questa scoperta l'abbiamo poi perfezionata attraverso Eurojust, attraverso la Dna, con rogatorie internazionali verso l'Olanda". (AGI) 

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'Ndrangheta: in Costarica il server dei narcos calabresi (2)


12:54    

(AGI) - Catanzaro, 15 apr. - Secondo gli investigatori, i narcotrafficanti legati alla cosca Gallace utilizzavano sistematicamente questo server criptato associato a sim straniere, un server molto sofisticato e praticamente impenetrabile, al punto che gli indagati - è emerso nel corso della conferenza stampa - avrebbero comunicato senza alcun filtro, in chiaro, attraverso circa 96mila account collegati direttamente con il Costarica. La decifrazione dell'enorme mole di chat e di messaggi contenuti in questo server ha quindi consentito agli inquirenti di ricostruire i movimenti di importazione della cocaina dal Sud America, in particolare dalla Colombia, all'Europa, con canali di distribuzione che peraltro arrivavano anche in Australia, Nuova Zelanda e Turchia. A spiegare i dettagli dell'operazione "Molo 13", oltre a Gratteri, sono stati inoltre il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, il comandante dello Scico della Guardia di Finanza, generale Alessandro Barbera, il comandante regionale della Guardia di Finanza, generale Mario Geremia, e il comandante del Nucleo di polizia economia e finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, colonnello Carmine Virno. (AGI) 

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