Palermo, 5 apr. - Giuseppe Calvaruso, il reggente del mandamento Pagliarelli, fermato dai carabinieri di Palermo, era un vero boss imprenditore. Vestiva un ruolo di uomo d'affari occulto che era strettamente connesso a quello di capo mafia; proprio il mantenimento di relazioni qualificate con gli esponenti di altri mandamenti, nonche' la partecipazione alle attivita' illegali dell'associazione criminale gli ha consentito, nel corso degli anni, di acquisire una vasta rete di conoscenze spendibili nei piu' disparati settori economici, nonche' di accumulare ingenti capitali di provenienza illecita, da reinvestire, poi, in societa' operanti nel settore edile e della ristorazione. Per difendere i suoi interessi, aveva realizzato una rete di fedeli prestanome. La peculiare e modernissima attitudine imprenditoriale impressa da Giuseppe Calvaruso alla gestione del mandamento di Pagliarelli, e' emersa anche dall'interesse manifestato verso un flusso di capitali provenienti da investitori esteri. In particolare Calvaruso aveva tentato di intessere dei rapporti di natura economica con un cittadino di Singapore che intedeva investire ingenti capitali nei settori edile e turistico-alberghiero in Sicilia. Connesse a tali affari vi sono, poi, alcune estorsioni finalizzate a costringere la proprieta' degli immobili da acquistare e ristrutturare, a rivolgersi alle ditte edili di fatto di proprieta' di Calvaruso. (AGI)
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...