PROCURA DELLA REPUBBLICA DISPONE, NEI CONFRONTI DI 2 CITTADINI ALBANESI IRREGOLARI, COINVOLTI NEL GRAVE ACCOLTELLAMENTO SVOLTOSI ALL’INTERNO DELLA DISCOTECA UTOPIA, IL FERMO DI INDIZIATO DI DELITTO PER TENTATO OMICIDIO IN CONCORSO.

PROCURA DELLA REPUBBLICA DISPONE, NEI CONFRONTI DI DUE CITTADINI ALBANESI IRREGOLARI, COINVOLTI NEL GRAVE ACCOLTELLAMENTO SVOLTOSI ALL’INTERNO DELLA DISCOTECA UTOPIA IN DANNO DI DUE PERSONE OFFESE, IL FERMO DI INDIZIATO DI DELITTO PER TENTATO OMICIDIO IN CONCORSO.
Nelle prime ore di lunedì 7 aprile, la Squadra Mobile della Questura di Padova ha eseguito due fermi di indiziato di delitto disposti dalla Procura della Repubblica di Padova, nei confronti di due cittadini albanesi gravemente indiziati per il reato di tentato omicidio in concorso, per il loro coinvolgimento nei gravissimi fatti di sangue verificatisi nella notte di domenica 31 marzo all’interno della discoteca UTOPIA di via dei Colli, dove un 30enne moldavo veniva accoltellato sulla pista del locale riportando l’asportazione di un rene e parte del colon, mentre un 24enne russo veniva colpito da una coltellata al braccio.
A seguito di questo gravissimo fatto di sangue il Questore della provincia di Padova Marco Odorisio ha immediatamente adottato il provvedimento di sospensione dell’attività per 120 giorni, e gli agenti della Squadra Mobile hanno avviato una articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Padova, contestualizzando i contorni della violenta aggressione, ed individuando l’origine in un probabile movente di tipo passionale.
Il primo fermato in esecuzione di quanto disposto dal Pubblico Ministero, è un cittadino albanese, irregolare sul territorio nazionale, e sarebbe colui che avrebbe inferto materialmente le coltellate.
Il giovane, subito dopo il grave fatto di sangue, si è allontanato da Padova, ed è stato individuato dai poliziotti della Squadra Mobile a casa della fidanzata, in provincia di Venezia, dove si era rifugiato nelle ore successive all’aggressione e da dove stava organizzando la fuga.
L’indiziato è stato sorpreso all’alba dai poliziotti che sono entrati nell’appartamento riuscendo a fermarlo mentre dormiva, prima che potesse reagire e tentare la fuga. Nel corso della perquisizione sono stati trovati i vestiti indossati la notte dell’accoltellamento, un pugnale di 22 cm nascosto nel cuscino su cui stava dormendo ed un cacciavite nelle tasche di un giubbotto.
Nella stessa mattinata di lunedì 7 aprile, gli agenti hanno individuato il luogo in cui si nascondeva il complice, un cittadino albanese irregolare in Italia, con precedenti per immigrazione clandestina e porto abusivo di coltello. Lo stesso è stato rintracciato e bloccato in provincia di Venezia, nell’abitazione della compagna.
Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti i vestiti indossati la notte dell’aggressione e altri elementi utili alle indagini. Inoltre, occultati nell’appartamento, sono stati trovati anche 20 grammi di cocaina suddivisi in dosi, un bilancino di precisione e materiale da confezionamento, e la somma di denaro contante di circa 2.000 euro, presunto provento dell’attività di spaccio, che sono costati all’albanese anche una denuncia per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio.
Nel corso delle indagini i poliziotti della Squadra Mobile avevano accertato che a scatenare la violenza dei due albanesi nei confronti del giovane accoltellato, era stato un saluto amichevole con la fidanzata di uno dei due aggressori, il ventiduenne moldavo, incontrata all’interno del locale e che conosceva da tempo.
Subito dopo che i due avevano scambiato qualche parola e la ragazza si era allontanata, i due albanesi si erano scagliati in maniera feroce contro quel giovane facendolo cadere a terra, colpendolo con un coltello in punti vitali e successivamente saltandogli con i piedi sulla testa.
Solo il caso e le urla dei presenti riuscivano a far desistere la coppia di albanesi dalla loro violenta aggressione, ed evitare così ben più tragiche conseguenze per l’aggredito. Nella circostanza un amico della vittima, veniva anch’egli attinto da un fendente, riportando una ferita ad un braccio.
L’immediata attività investigativa ha consentito di accertare, anche attraverso l’ausilio delle telecamere de videosorveglianza del locale, il coinvolgimento dei due aggressori, datisi a precipitosa fuga dopo l’efferata aggressione, a bordo di due distinte auto.
I due, consapevoli del grave delitto commesso, avevano cercato un nascondiglio per sottrarsi dalla polizia giudiziaria e organizzare la loro fuga verso altri Paesi.
Dopo aver rintracciato e bloccato i due albanesi, i poliziotti li hanno accompagnati in Questura dove hanno eseguito il Fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura della Repubblica patavina per tentato omicidio in concorso, ed al termine delle attività esecutive, sono stati ristretti presso il carcere due Palazzi di Padova a disposizione della procedente Autorità Giudiziaria.
La Procura ha richiesto la convalida del fermo al GIP presso il Tribunale di Padova.
Si evidenzia che il procedimento è in fase di indagini preliminari e che gli indagati devono ritenersi non colpevoli fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna.