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Trento: tenta il furto in una casa a Ravina. Rintracciato dopo poche ore e arrestato dalla Polizia di Stato

 

fronte Questura

Prima il risveglio per i proprietari di un’abitazione di Ravina, dopo aver udito dei rumori provenire dal cortile della propria abitazione. Poi la fuga del ladro, durata però poche ore.

Un cittadino marocchino di 26 anni, è stato sottoposto nella giornata di ieri, martedì 1 aprile, a fermo di indiziato di delitto da parte della Polizia di Stato, a Trento, per furto in abitazione, ricettazione, detenzione di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.

Alle prime ore di lunedì, infatti, due fratelli – proprietari di un’abitazione nell’abitato di Ravina - sono stati svegliati da alcuni rumori provenienti dal cortile. Lì hanno notato una persona travisata che armeggiava attorno all’autovettura di proprietà di uno dei due. Vistosi scoperto, l’uomo – che peraltro aveva già fatto ingresso nell’abitazione, rovistando in cucina ed in alcuni cassetti – ha dovuto abbandonare subito la zona, non riuscendo in tale circostanza a recuperare l’e bike con cui era giunto sul posto ma sottraendo comunque oltre 500 euro in contanti.

Immediata la chiamata al N.U.E. 112 ed il successivo intervento delle Volanti della Questura, che – sulla scorta della descrizione fornita dai due fratelli – hanno individuato e riconosciuto il presunto ladro dopo alcune ore, a seguito di un intervento di personale del 118 per una persona segnalata in stato di semi-coscienza a poca distanza dal luogo del furto.

Compiutamente identificato l’uomo come un cittadino marocchino di 26 anni, gravato da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e corrispondente alla descrizione fornita dai due derubati, il personale delle Volanti ha così proceduto alla perquisizione del giovane. Sono stati così rinvenuti – oltre alla somma in denaro sottratta dall’abitazione – una pochette bianca, una torcia, un cacciavite e 34 grammi circa di hashish.

Grazie anche all’intervento del personale dell’Ufficio Denunce, che ha raccolto nell’immediatezza le denunce dei vari interessati – necessarie, fra l’altro, per poter procedere immediatamente alla restituzione della somma di denaro, dell’e-bike e della pochette ai legittimi proprietari - per il cittadino marocchino è stato così disposto il fermo di indiziato di delitto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

Si precisa che la responsabilità penale del fermato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.


03/04/2025

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