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Conclusa l'indagine contro lo spaccio nella città del Golfo


 Comando Provinciale di Grosseto - Follonica (GR), 03/12/2025 15:33

Dalle prime ore di stamattina è in corso una operazione dei Carabinieri della Compagnia di Follonica, impegnati nella esecuzione di un’ordinanza restrittiva emessa a carico di 10 soggetti. Le misure, che prevedono la custodia cautelare in carcere per tre dei 10 indagati e il divieto di dimora nei confronti degli altri 7, è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Grosseto su richiesta della locale Procura, per reati di spaccio in concorso di sostanze stupefacenti nel comune di Follonica. Le attività svolte dai Carabinieri della città del Golfo sono iniziate a maggio, quando a seguito di alcuni servizi di osservazione e pedinamento, i militari avevano intercettato alcune cessioni di droga, effettuate da stranieri – anagraficamente senza fissa dimora – a giovani del posto. I primi riscontri avevano permesso di imbastire un’attività più strutturata, durante la quale i Carabinieri si sono avvalsi anche di strumenti tecnici, e grazie alla quale è stato individuato un nutrito gruppo di stranieri, che quotidianamente si dedicavano allo spaccio di hashish e cocaina. Ad accomunare l’attività illecita svolta dai giovani pusher era il luogo di aggregazione da loro usato come punto di ritrovo e come riferimento per gli appuntamenti con gli acquirenti. Questo luogo di ritrovo e frequentazione corrisponde a un noto bar di Follonica, dove i pusher si incontravano i consumatori e dove avveniva la “contrattazione” inerente allo spaccio: era lì, o nelle immediate vicinanze, che veniva definita la tipologia di sostanza da acquistare, il quantitativo e il prezzo. Le cessioni avvenivano poi nelle vicinanze del bar, dove clienti e spacciatori si appartavano per effettuare gli scambi. Altro fattore che accomunava gli indagati è risultato essere una abitazione, ubicata a Follonica poco distante dal bar in questione, dove i soggetti alloggiavano. L’alloggio era formalmente affittato a nome di quattro dei 10 indagati, sebbene di fatto tutti i dieci indagati vi dimorassero. Il bar e l’appartamento erano quindi i centri di gravità per gli indagati e gli assuntori: le cessioni di stupefacente avvenivano all’aperto, spesso all’interno di parchi pubblici e pinete non distanti dal bar. Gli spacciatori si spostavano a piedi o con l’uso di monopattini elettrici e biciclette portando a termine le consegne di dosi minime e parcellizzate di stupefacente, al fine di eludere eventuali controlli di polizia. L’indagine si è sviluppata nel corso dell’estate, periodo di massima frequentazione turistica, durante la quale sono state documentate oltre 400 cessioni nei confronti di circa 50 diversi acquirenti, di cui alcuni residenti nel comune, altri provenienti dai comuni limitrofi ma anche turisti. Le indagini hanno richiesto una ricostruzione dettagliata di numerosissimi, singoli episodi di spaccio in cui sono state esaminati e incrociati diversi elementi che hanno reso ben solide le contestazioni avanzate dalla Procura di Grosseto a loro carico. Gli indagati sono da considerarsi presunti innocenti fino al definitivo accertamento di responsabilità con sentenza irrevocabile.
 

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