ROMA, 09 GIU - Maxi confisca di beni da sei milioni di euro nei confronti di Daniele Ferri, ritenuto dagli inquirenti a capo dei "Narcos" del Trullo, quartiere alla periferia di Roma. Ad eseguire il decreto di confisca di beni, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma su richiesta della DDA della locale Procura, sono stati i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma. Il provvedimento trae origine da una complessa indagine, denominata "New Line", condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma tra aprile 2017 e febbraio 2018 con cui fu disarticolato un sodalizio criminale dedito al narcotraffico nella Capitale. Per gli inquirenti a capo del gruppo c'era Daniele Ferri, che si sarebbe interessato del rifornimento di cocaina, hashish e marijuana nei quartieri romani del Trullo, Monteverde e Montespaccato e con un'espansione dell'interesse criminale nell'area del comune di Pomezia. Secondo gli investigatori l'uomo, nel tempo, avrebbe reinvestito i proventi illecitamente acquisiti dal narcotraffico in societa', attivita' commerciali e immobili nel comune di Roma, beni fittiziamente intestati a terze persone per eludere eventuali misure di prevenzione. Tra i beni oggetto della confisca 2 societa', una che opera nel settore dei trasporti su gomma, l'altra alla vendita di prodotti ortofrutticoli, due appartamenti al Trullo e 2 rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato in circa 6 milioni di euro. A quanto reso noto, per il destinatario del provvedimento e' stata anche disposta la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno per tre anni nel comune di residenza. "Grazie a carabinieri, Tribunale di Roma e dda per il lavoro svolto che ha inflitto duro colpo a sodalizio criminale dedito a narcotraffico" ha scritto su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi. (ANSA).
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
