Passa ai contenuti principali

Scommesse clandestine, riciclaggio ed evasione fiscale con aggravante del reato transnazionale

 Catania, 24 marzo 2022

Scommesse clandestine, riciclaggio ed evasione fiscale con aggravante del reato transnazionale

Comando Provinciale Catania

Video

Nell’ambito di attività di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania e del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di finanza (SCICO) hanno eseguito un provvedimento di confisca, emesso dal locale Tribunale, relativo al patrimonio di due soggetti, indagati per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla raccolta di scommesse clandestine, al riciclaggio, alla truffa nei confronti dello Stato e all’evasione fiscale, con l’aggravante del reato transnazionale.

Si tratta del primo esito processuale di una complessa attività investigativa, svolta dal Nucleo PEF della Guardia di finanza di Catania e dallo SCICO, che ha portato a un’ordinanza - eseguita nel marzo dello scorso anno nel territorio nazionale (in Sicilia, Emilia Romagna e Puglia) ed europeo (in Germania, Polonia e Malta) - con cui il Giudice per le indagini preliminari di Catania ha disposto misure cautelari nei confronti di 23 soggetti, tutti indagati, a vario titolo, per esercizio abusivo di gioco e scommesse, evasione fiscale, truffa aggravata, autoriciclaggio, condotte aggravate, per taluni degli indagati, dalla finalità di favorire gli interessi dell’associazione di tipo mafioso “Santapaola-Ercolano”.

In particolare, le indagini, svolte dalle unità specializzate antiriciclaggio e dal GICO del Nucleo PEF di Catania, hanno tratto origine dall’approfondimento di una segnalazione di operazione sospetta e hanno riguardato un sistema che sarebbe stato finalizzato all’illecita raccolta e gestione delle scommesse sportive on line, oltre che delle attività volte al riciclaggio dei relativi proventi. Nel dettaglio, è stato evidenziato - nella fase delle indagini preliminari, ove non si era realizzato pienamente il contradittorio con le parti - che i soggetti sottoposti a indagine avevano ideato su internet un’apposita piattaforma di gioco, non autorizzata a operare in Italia, attribuendone la proprietà a una società maltese. Al riguardo, le successive attività di verifica fiscale, sempre svolte dal Nucleo PEF della Guardia di finanza di Catania, hanno delineato l’esistenza di una stabile organizzazione della società maltese in Italia, che, nel periodo considerato (anni dal 2013 al 2016), ha conseguito ricavi non dichiarati per 570 milioni di euro e ha omesso la dichiarazione dell’imposta sulle scommesse per un importo di circa 30 milioni di euro.

Le investigazioni hanno poi permesso di evidenziare che sarebbe stata organizzata, sempre a cura dell’associazione criminale, l’illecita raccolta di scommesse “da banco” sull’intero territorio nazionale, attraverso una rete di agenzie, collegate alla predetta piattaforma di gioco: al riguardo, si è accertato che solo una parte minimale delle scommesse avveniva on line, mentre la maggior parte delle puntate sarebbe stata effettuata in presenza e pagata in contanti.

Gli importi delle scommesse, raccolte dalle varie agenzie sul territorio nazionale, e i proventi dell’evasione sarebbero poi affluiti nei conti della società maltese e, da lì, sarebbero stati ulteriormente riciclati nell’acquisito di terreni, fabbricati, società in Italia (Puglia ed Emilia-Romagna) e in Germania.

Per quanto sopra, all’esito delle investigazioni della Guardia di finanza di Catania, il Tribunale di Catania, accogliendo la prospettazione della Procura Distrettuale della Repubblica, ha definito la posizione di due indagati e ha:

  • condannato i due soggetti per i reati contestati, applicando la pena su richiesta delle parti;
  • disposto, nei confronti dei predetti, la confisca del profitto dei reati per cui si è proceduto, per un importo complessivo pari a 160 milioni di euro.

L’attività dei Finanzieri di Catania si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte da questa Procura, dalla Guardia di Finanza di Catania e dallo SCICO, volte al contrasto, sotto il profilo economico-finanziario, delle associazioni a delinquere, anche di tipo mafioso, al fine di evitare i tentativi, sempre più pericolosi, di inquinamento del tessuto imprenditoriale, e di partecipazione al capitale di imprese sane, anche profittando delle difficoltà legate al periodo di contrazione economica.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

INCHIESTA DDA SCUOTE LA LIGURIA

  Procura della Repubblica di Genova Direzione Distrettuale Antimafia COMUNICATO STAMPA Ravvisato l’interesse pubblico nella divulgazione di informazioni riguardanti l‘accertamento di episodi di corruzione ritenuti essere stati perpetrati in occasione di consultazioni elettorali riguardanti la Liguria, nonché nell’ambito della Autorità di sistema portuale e della P.A. regionale, e fatta salva la presunzione di innocenza – in base sagli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte (ma allo stato non destinatarie di contestazioni), di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede Si comunica che: nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di...

FOCUS SU MAFIA A RAGUSA

FONDAZIONE CAPONNETTO: FOCUS ANALITICO SULLE INFILTRAZIONI CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI RAGUSA 2015 a cura di Salvatore Calleri INDICE PROLOGO CLAN PROVINCIA DI RAGUSA SCIOGLIMENTO COMUNE DI SCICLI MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI VITTORIA INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SULLA MAFIA NEL RAGUSANO CONCLUSIONI PROLOGO L'idea di questo focus nasce dal fatto che in provincia di Ragusa la sottovalutazione della presenza delle organizzazioni criminali è purtroppo molto alta. Non è raro assistere al fenomeno del negazionismo della presenza della mafia da parte di esponenti politici o della società civile. Da questo punto di vista Ragusa è assimilabile ad alcune realtà del centro nord non abituate alla criminalità organizzata. I fatti criminali però ci dimostrano l'esatto contrario tant'è che le relazioni della DNA e della DIA oramai da tempo mappano il territorio della provincia di Ragusa. Oggi quindi negare è impossibile e sorge il ragionevole dubbio che chi segue il negazioni...