BARI, 29 GEN - Nel gennaio 2020 avrebbero incendiato gli spogliatoi di un campo di calcetto a Cellamare (Bari), per cercare di condizionare l'amministrazione comunale in modo che la gestione dei campi fosse assegnata a una società loro vicina. Le indagini, poi, hanno anche accertato la responsabilità di due uomini in precedenti tentativi di estorsione nei confronti del sindaco di Cellamare e di un assessore: quest'ultimo, a settembre 2019, fu aggredito verbalmente e fisicamente da un 40enne, "che gli intimò di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale", come scrivono i militari. In un'altra occasione, fu proprio il sindaco a essere avvicinato da un 35enne che riteneva i campi da calcio "roba mia, e nessuno deve mettere le mani. I campi devono andare a me". Infine, i due sarebbero coinvolti nell'incendio che, a gennaio 2020, distrusse la macchina della moglie dell'assessore. Per questo, i due uomini sono stati arrestati nella notte dai carabinieri con le accuse di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso in danno di pubblico ufficiale, incendio in concorso e porto abusivo di esplosivi in luogo pubblico. L'ordinanza di custodia cautelare, richiesta dalla Dda di Bari, è stata emessa dal gip. Ad aiutare le indagini alcuni testimoni, intercettazioni telefoniche e ambientali e - scrivono ancora i militari, "i classici servizi di osservazione e pedinamento". Entrambi gli indagati sono finiti in carcere a Trani. (ANSA).
BARI, 29 GEN - Nel gennaio 2020 avrebbero incendiato gli spogliatoi di un campo di calcetto a Cellamare (Bari), per cercare di condizionare l'amministrazione comunale in modo che la gestione dei campi fosse assegnata a una società loro vicina. Le indagini, poi, hanno anche accertato la responsabilità di due uomini in precedenti tentativi di estorsione nei confronti del sindaco di Cellamare e di un assessore: quest'ultimo, a settembre 2019, fu aggredito verbalmente e fisicamente da un 40enne, "che gli intimò di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale", come scrivono i militari. In un'altra occasione, fu proprio il sindaco a essere avvicinato da un 35enne che riteneva i campi da calcio "roba mia, e nessuno deve mettere le mani. I campi devono andare a me". Infine, i due sarebbero coinvolti nell'incendio che, a gennaio 2020, distrusse la macchina della moglie dell'assessore. Per questo, i due uomini sono stati arrestati nella notte dai carabinieri con le accuse di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso in danno di pubblico ufficiale, incendio in concorso e porto abusivo di esplosivi in luogo pubblico. L'ordinanza di custodia cautelare, richiesta dalla Dda di Bari, è stata emessa dal gip. Ad aiutare le indagini alcuni testimoni, intercettazioni telefoniche e ambientali e - scrivono ancora i militari, "i classici servizi di osservazione e pedinamento". Entrambi gli indagati sono finiti in carcere a Trani. (ANSA).