Un’ampia operazione contro le truffe ai danni di persone anziane è stata condotta, nei giorni scorsi, dai poliziotti della Squadra mobile di Milano che, insieme agli agenti del pool anti-truffe della Polizia locale della Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica, hanno eseguito perquisizioni domiciliari e personali nelle province di Milano, mentre per quelle di Napoli e Salerno hanno provveduto le relative Squadre mobili.
Ad essere colpite dai provvedimenti sono state 15 persone accusate, a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe nei confronti di anziani.
Gli investigatori hanno ricostruito un sistema ben organizzato e ramificato, capace di colpire in diverse zone d’Italia, individuando una 73enne, residente in provincia di Milano, che fungeva da “punto di raccolta” per la refurtiva prima del suo trasferimento a Napoli.
Secondo quanto emerso, le telefonate alle vittime, quasi sempre persone anziane e sole, partivano da due appartamenti situati nel capoluogo campano. Gli indagati utilizzavano un copione consolidato, basato su due modalità di inganno.
Nel primo caso, il truffatore si spacciava per carabiniere, informando la vittima che un familiare era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale e rischiava l’arresto. Poco dopo, interveniva un presunto avvocato che convinceva l’anziano a consegnare denaro o gioielli come “cauzione” per la liberazione del parente.
Nel secondo schema, invece, un finto nipote contattava l’anziana vittima chiedendo di ritirare un pacco in consegna. Pochi minuti dopo, invece, riferiva di problemi con il pagamento e di un presunto fermo dei genitori presso una caserma, inducendo così la vittima a consegnare denaro o preziosi a un falso incaricato.
Durante l’estate, per non interrompere l’attività criminale, i truffatori avevano persino trasferito la loro “centrale operativa” all’interno di un bungalow di un villaggio turistico della provincia di Salerno, da cui continuavano a telefonare alle vittime mentre erano in vacanza.
Le perquisizioni hanno portato al sequestro di 40 telefoni cellulari, 5 tablet, 15.000 euro in contanti e numerosi monili in oro, ritenuti provento delle truffe.
Nelle stesse ore, un episodio collegato per modalità alla stessa tipologia di truffe si è verificato a Bologna, dove i poliziotti della Stradale, dopo un rocambolesco inseguimento, hanno fermato e denunciato due uomini trovati in possesso di 1.600 euro in contanti e di una fede nuziale appartenenti a un’anziana truffata nella provincia di Parma.
Gli agenti in servizio sull’autostrada A1 in direzione Firenze, infatti, hanno notato che i due indagati, mentre percorrevano quel tratto autostradale, non indossavano le cinture di sicurezza e hanno deciso di fermare l’autovettura.
Alla vista dei poliziotti, però, i due hanno tentato la fuga, percorrendo la corsia d’emergenza ed effettuando pericolosi sorpassi, fino a lanciare oggetti contro l’auto di servizio.
Una volta bloccati, gli agenti hanno rinvenuto il denaro e l’anello, poi riconosciuti come parte del bottino di una truffa del tipo “finto carabiniere” ai danni di un’anziana signora della provincia di Parma, alla quale nei prossimi giorni verranno riconsegnati.
La Polizia di Stato ribadisce l’importanza di prestare la massima attenzione a telefonate sospette e di non consegnare mai denaro o oggetti di valore a sconosciuti. In caso di dubbi, è fondamentale contattare immediatamente il Numero unico di emergenza (Nue) 1 1 2 o rivolgersi alle autorità di polizia più vicine.
Un monito, dunque, a mantenere alta la guardia: la truffa agli anziani resta uno dei reati più odiosi e insidiosi, ma la collaborazione tra cittadini e forze di polizia può fare la differenza.