Compagnia Carabinieri di Ragusa
NOTA: Per l’immediata divulgazione.
CONTATTO: Maggiore Alessandro Coassin
Nota stampa
Sequestrata discarica di 15.000 mq a Santa Croce e tre denunciati.
Santa Croce Camerina, martedì 18 novembre 2014. I militari della stazione carabinieri di Santa Croce Camerina hanno sequestrato un terreno agricolo di 15.000 metri quadrati e denunciato tre persone per reati ambientali.
L’altro ieri mattina, una pattuglia di carabinieri, nel corso di un servizio di prevenzione e repressione dei crimini, ha notato una densa colonna di fumo nero provenire dalla zona tra Caucana e Casuzze. Sapendo che nella stagione invernale quell’area litoranea è scarsamente abitata e sospettando ci potesse essere un incendio in abitazione i due militari sono corsi sul posto a vedere.
Giunti sul posto, l’amara scoperta, due uomini stavano bruciando una catasta di rifiuti. Erba e rami secchi, plastica, rottami di ferro e altro affioravano tra le fiamme.
Bloccati i due operai e spente le fiamme, i carabinieri hanno fatto un giro intorno, all’interno di un campo incolto, circondato da villette per le vacanze estive e, oltre a due trattori agricoli, uno utilizzato per arare e l’altro dotato di benna per spostare, rimestare e accatastare i rifiuti, hanno trovato accatastati qui e là diversi quintali di vari tipi d’immondizia. Sfalci di potatura (che nel complesso erano i rifiuti più innocui), plastiche, teli in polietilene, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (i famigerati e “inquinantissimi” RAEE), vetro, pneumatici di autoveicoli e addirittura lastre ondulate di cemento-amianto, micidiale per la salute umana.
Tutta l’area è stata sottoposta a sequestro, ivi inclusi i due trattori. Sul posto è stato convocato il proprietario del terreno che aveva mandato i due operai a “pulire” l’area. I tre, S.T. imprenditore agricolo cinquantenne, G.L., 45enne, e G.D., 34enne, agricoltori, sono stati denunciati per i reati, in concorso, di creazione di una discarica abusiva e combustione di rifiuti, sanzionati con gravi pene dal testo unico dell’ambiente.
Purtroppo il problema delle c.d. “fumarole” è particolarmente diffuso e avvertito nella provincia, specie nella c.d. “fascia trasformata” in cui talvolta gli agricoltori – dopo il raccolto – bruciano tutt’insieme piante secche, teli in polietilene di copertura delle serre, lacci in plastica, contenitori per fertilizzanti. Purtroppo molto di essi non si rendono conto del grave danno ambientale prodotto dalla combustione, specie delle materie plastiche, causa di grave inquinamento dell’aria.
I carabinieri, specie quelli delle stazioni di Marina di Ragusa, Santa Croce Camerina, Scoglitti e Donnalucata sono sempre molto attenti e accorrono dove vedono alzarsi fumo nero. Talvolta purtroppo non trovano sul posto l’autore materiale dell’incendio, che quindi diventa difficile perseguire. Il grave reato di combustione di rifiuti, introdotto nel dicembre 2013 dall’allora Ministro dell’ambiente Orlando per combattere il fenomeno, specie nella c.d. “terra dei fuochi”, prevede nei casi più gravi, addirittura l’arresto in flagranza di reato.
Fortunatamente, la sensibilità all’ecologia di diversi cittadini che non tollerano più tali condotte delittuose li spinge a chiamare il 112, aiutando così l’operato dei Militari dell’Arma. Infatti in questo caso la chiamata e il tempestivo intervento, oltre ad assicurare i rei alla giustizia, ha permesso di spegnere le fiamme e ridurre l’inquinamento ambientale.
Maggiore Alessandro Coassin, Comandante Compagnia Carabinieri di Ragusa
piazza caduti di Nassirya 3 - 97100 Ragusa -
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...