Carabinieri ancora contro ilpascolo abusivo a Monterosso: denunce e sanzioni.
Monterosso Almo, giovedì 13 novembre 2014. I militari della stazione carabinieri di Monterosso Almo continuano nell’attività di contrasto alla tristemente nota pratica del pascolo abusivo e dell’abbandono di bovini. Hanno denunciato altre tre persone per i casi accaduti tra settembre e ottobre.
Già nel corso dell’estate appena conclusa i militari dell’Arma monterossana avevano perseguito diversi casi di pascolo abusivo e bovini ”vaganti”, denunciando due persone e contestando diverse violazioni amministrative.
In quest’ultima informativa alla procura della Repubblica di Ragusa i carabinieri di Monterosso hanno segnalato tre persone per il reato di introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui e pascolo abusivo aggravati, così come previsto e punito dal 3° comma dell’articolo 636 del codice penale. I tre sono il trentenne G.M., vizzinese con azienda a Licodia Eubea, il sessantenne F.B., catanese con azienda in Monterosso, e il sessantunenne C.D.P., allevatore tortoriciano ma da anni residente a Monterosso. Tutti e tre sono già ben noti alle forze dell’ordine, il primo addirittura arrestato pochi anni or sono per truffa ai danni dell’Unione Europea nel ramo agricoltura, il secondo ripetutamente denunciato nonché destinatario di diversi sequestri di bovini, il terzo già in passato aveva conosciuto la giustizia sia per pascolo abusivo che per altre questioni.
Il problema del pascolo abusivo ma soprattutto dei conseguenti danni alle foreste demaniali e alle colture è da sempre stato fortemente avvertito a Monterosso Almo e già in passato i carabinieri della locale stazione, collaborati fattivamente dall’amministrazione comunale, avevano sequestrato bovini e denunciato allevatori. Purtroppo, al di là dei rilevanti danni economici alle colture, il pericolo più grave è costituito dai bovini sulla sede stradale che già diversi sinistri stradali hanno causato. Peraltro talvolta gli animali sono totalmente in-identificabili poiché nati e cresciuti allo stato semi-brado e quindi mai registrati e privi di marchi auricolari.
Negli ultimi anni sono state presentate alla Procura della Repubblica quasi cinquanta denunce per altrettante persone indagate per abbandono di animali e pascolo abusivo. E in crescendo sono state anche le querele presentate dai cittadini vittime arrivate a quota 120 in una decina di anni. Evidente appare la costante opera repressiva condotta dai militari dell’Arma monterossana e da tutti gli ultimi quattro comandanti di stazione che hanno capito la delicatezza e la peculiarità del problema, dedicandosi all’attività di contrasto senza risparmio di energie.
L’allarmismo e l’ansia dei residenti erano purtroppo anche volgarmente degenerate in una mattanza di bovini recentemente a Monterosso quando un criminale, rimasto purtroppo ignoto, ha abbattuto due vitelli con un fucile da caccia a pallettoni.
I CC di Monterosso, già con l’inizio della bella stagione avevano iniziato a intervenire in diverse zone del comune ibleo sia d’iniziativa che su segnalazione di passanti e/o di proprietari di fondi agricoli. Le zone maggiormente colpite negli ultimi due mesi sono state le contrade Gazzena e Pizzo San Mauro nelle quali sono stati individuate al momento tre vittime, tutti di Monterosso Almo. I tre monterossani hanno presentato denuncia presso i carabinieri.
Pur nelle difficoltà ambientali dovute alla diffidenza dei bovini che è capitato anche sia sfociata in cariche contro i militari come in una corrida, nonché al fatto che spesso è difficile raggiungerli in mezzo al bosco, i carabinieri monterossani sono sempre riusciti a immortalare i marchi auricolari utilizzando fotocamere con teleobiettivi.
Individuato quindi il proprietario del terreno e constatato il danno, i militari hanno denunciato i proprietari dei bovini, ovvero i tre allevatori indagati.
Gli interventi, talvolta condotti unitamente al NAS carabinieri di Ragusa, altre volte con i professionisti del servizio veterinario dell’ASP 7 ibleo, hanno altresì permesso di contestare a uno dei tre indagati violazioni amministrative per migliaia di euro sia per l’abbandono di animali sulla sede stradale che per irregolarità riscontrate sui registri di stalla.
L’attività ovviamente non è finita. Atteso che questi allevatori non sembrano essersi decisi a cambiar condotta, i militari dell’Arma monterossana stanno continuando a intervenire in giro per le contrade e a riferire i comportamenti illegali all’autorità giudiziaria.
La cittadinanza danneggiata dal fenomeno sembra quest’anno aver cambiato decisamente rotta. Hanno iniziato a denunciare, infatti, fiduciosi che prima o poi la problematica sarà sotterrata sotto la parola “FINE”. I carabinieri di Monterosso sono davvero grati alle vittime che hanno trovato la determinazione per denunciare e si aspettano di ricevere altre denunce di persone che hanno visto i propri raccolti e la frutta dei propri alberi divorati dalle mucche. I militari credono fermamente che l’azione continua e ferma contro gli abusivi li porterà infine, colpiti alla tasca da verbali, denunce e sequestri di animali, a desistere da tale condotta che molto ha danneggiato e continua a danneggiare l’agricoltura monterossana.
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...