Direzione Investigativa Antimafia
Centro Operativo Torino
Via Foggia, n. 14, 10152 Torino – Tel. 011.233851 – P.E.C. dia.torino.to@pecps.interno.it
COMUNICATO STAMPA
’NDRANGHETA: CONFISCATI BENI PER 9 MILIONI DI EURO
Il Centro Operativo di Torino della Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione a un decreto di confisca di beni, emesso dal locale Tribunale, a carico di IARIA Giovanni, deceduto nel 2013, già condannato per associazione per delinquere di tipo mafioso, perchè ritenuto esponente di rilievo del “locale” di ‘ndrangheta di Cuorgnè.
Il predetto IARIA, zio di IARIA Bruno Antonio, condannato anch’esso in appello per associazione di tipo mafioso, aveva nel tempo intrecciato amicizie in ambienti politici locali, che gli avevano consentito di acquisire conoscenze e appoggi finalizzati alla realizzazione degli interessi tipici del sodalizio mafioso.
La misura odierna, che ha interessato beni per circa 9 milioni di euro, accoglie una proposta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, all’esito di un’approfondita indagine sul patrimonio personale di IARIA, sproporzionato rispetto ai redditi ufficiali. L’indagine ha portato alla luce l’intestazione fittizia di beni in ambito familiare ed il reimpiego dei proventi illeciti ricavati da IARIA, a partire dagli anni 70 e fino alla data del suo arresto nel 2011 per il reato di associazione di stampo mafioso.
Tra i beni confiscati, tutti riconducibili a IARIA, figurano 2 villini, 3 abitazioni, 2 autorimesse, 1 magazzino, tutti in Cuorgnè, e 1 immobile in Pont Canavese.
Torino, 19 febbraio 2015
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...