DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
Sezione Operativa di Lecce
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COMUNICATO STAMPA
D.I.A. DI LECCE: CONFISCATI IMMOBILI PER 500.000 EURO
A UN PREGIUDICATO TARANTINO
La Direzione Investigativa Antimafia di Lecce ha eseguito un decreto di confisca, emesso dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Taranto, nei confronti di VUTO Aldo, 65enne tarantino, già condannato con sentenza irrevocabile per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e usura.
Il provvedimento, proposto dal Procuratore della Repubblica di Taranto, ha riguardato due immobili del valore complessivo di 500.000 €, uno dei quali ubicato nella centralissima via Pitagora di Taranto e il secondo nella frazione di Talsano.
Al VUTO, personaggio caratterizzato da un imponente curriculum delinquenziale che comprende, tra l’altro, la trascorsa militanza alla “nuova camorra organizzata” di Raffaele Cutolo, il Tribunale ha contestato la sproporzione tra il reddito dichiarato dal suo nucleo familiare e il valore economico dei beni posseduti.
Le accurate indagini compiute dagli investigatori della D.I.A. di Lecce, hanno appurato che le operazioni di acquisto degli appartamenti, entrambi intestati alla moglie del VUTO, sono assolutamente incongrue e difficilmente giustificabili. A fronte di un reddito dichiarato di poche centinaia di euro, la famiglia VUTO aveva assunto impegni finanziari considerevoli, anche mediante l’accensione di un mutuo venticinquennale con una rata mensile di circa 1.400 euro.
La Corte, nel dispositivo, ha precisato che: “…la disponibilità finanziaria dell’intero nucleo familiare del VUTO …OMISSIS… appena sufficienti a soddisfare quanto ordinariamente necessario per le primarie esigenze di vita della famiglia …OMISSIS… non appare senz’altro proporzionata e compatibile con il notevole onere finanziario assunto per l’acquisto degli immobili, entrambi a nome di …OMISSIS.. moglie del prevenuto, e nella sicura disponibilità di quest’ultimo.
Lecce, 24 febbraio 2015
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...