Traffico organizzato di rifiuti Numerose sono le attività investigative in corso relativamente a tale fenomeno, che già in passato era emerso imponente anche nel territorio toscano. Basti pensare alle indagini relative alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali sfociate nell’emissione di ordinanze cautelari anche per delitti ambientali connessi allo illecito smaltimento delle terre di scavo, indagini che da poco sono concluse con emissione di avviso ai sensi dell’art. 415 bis c.p.p. Nel corso del periodo in esame è stato avviato procedimento penale per la scoperta, in una cava dismessa in Paterno, di molteplici rifiuti, anche pericolosi, ivi interrati nel tempo. E’ stato disposto sequestro preventivo e sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi per individuare i responsabili. Vi è ancora da segnalare il proc. n. 3548/13-21, nel corso del quale sono state eseguite perquisizioni e sequestro preventivo di azienda nel marzo 2014 in relazione al reato di cui agli artt. 110 C.p., 260 D.lvo n. 152/06, perché gli indagati, con più operazioni ed attraverso l’allestimento di mezzi ed attività continuative organizzate, cedevano, ricevevano, trasportavano e comunque gestivano abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Direzione Nazionale Antimafia – Relazione Annuale 2014 (periodo 01/07/2013 – 30/06/2014 Pagina 522
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
