Navigando in rete mi sono imbattuto in alcune critiche nei confronti di chi, come il sottoscritto, ieri ha manifestato la propria indignazione in relazione alla notizia secondo cui il figlio del boss Bernardo Provenzano da alcuni mesi lavora come guida raccontando a dei turisti americani la storia della sua famiglia ed il suo rapporto col padre.
Il motivo della critica risiede nel fatto che anche il figlio di un boss ha diritto ad avere un lavoro ed una vita normale. Su questo non ci piove e sono io il primo ad averlo incoraggiato ad avere una vita normale quando nel 2011 gli chiesi, con una lettera aperta, di prendere le distanze dalla mafia, sull’esempio di Peppino Impastato, e di chiedere al padre di collaborare.
Angelo Provenzano però non solo non raccolse il mio invito, ma addirittura quando il padre diede il segno di una possibile collaborazione si affrettò a recarsi alla Procura di Caltanissetta per farlo dichiarare incapace di intendere e di volere.
Ecco perché ho voluto rinnovare il mio invito chiedendogli di andare dai magistrati e dire loro dove si trovano le ricchezze accumulate dal padre e chi le amministra. È questo il primo passo per avere una vita normale. Una vita che certamente non può accettare la cultura mafiosa e addirittura sfruttarla a fini commerciali.
Ad Angelo Provenzano la scelta.
Giuseppe Lumia
Comando Provinciale di Palermo - Misilmeri (PA) , 09/09/2025 09:39 I Carabinieri della Stazione di Misilmeri, coadiuvati dai colleghi della Sezione Radiomobile della Compagnia e delle Stazioni di Godrano e Mezzojuso, hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio inserito in un più ampio contesto di attività, volte a garantire la sicurezza e la legalità nel territorio misilmerese, finalizzato alla prevenzione dell’illegalità diffusa. Complessivamente, sono state denunciate in stato di libertà 7 persone accusate a vario titolo di furto aggravato, violazione colposa di doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro ed evasione. In particolare: - 5 persone di età compresa tra i 38 ed 85 anni, sono state deferite per furto di energia elettrica; i tecnici dell’Enel in ausilio ai militari, hanno accertato diversi allacci abusivi diretti alla rete di E-Distribuzione; - 1 uomo di 32 anni, già noto alle forze di polizia, è stato denunc...
