DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
Centro Operativo di Napoli
In data odierna, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di DI CARLUCCIO Eduardo e COSTANZA Gioacchino - rispettivamente figlio e cognato di Ciro DI CARLUCCIO, attualmente detenuto per il reato di associazione mafiosa e ritenuto elemento di vertice del clan CONTINI, in particolare nel settore degli investimenti economici ed imprenditoriali, sottoposti a fermo il 13.03.2015 dal Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli in esecuzione di decreto emesso da questa Direzione Distrettuale Antimafia.
Il DI CARLUCCIO Eduardo è stato ritenuto gravemente indiziato di aver gestito, in assenza di suo padre Ciro, le attività imprenditoriali di riciclaggio facenti capo al clan Contini, nonché la retribuzione degli affiliati detenuti; il COSTANZA Gioacchino è stato invece ritenuto responsabile di avere svolto il ruolo di mediazione tra vertici del sodalizio criminale ed accoliti, curando il trasferimento di notizie, comunicazioni e decisioni, nonché il pagamento di stipendi ed altre somme riconducibili alla cassa comune o, comunque, agli investimenti del noto clan camorristico.
Il provvedimento di fermo è stato eseguito, altresì, nei confronti di PISCOPO Carlo, già colpito da O.C.C.C. emessa nel gennaio 2014 nei confronti di numerosi esponenti del clan CONTINI e recentemente scarcerato dal Tribunale del Riesame, e ZINZI Giuseppe, infermiere presso l’Ospedale Incurabili di Napoli, da poco in quiescenza, ritenuti responsabili di un vasto giro di usura.
Inoltre, nello stesso provvedimento del pubblico ministero, con riferimento a quanto emerso dalle attività investigative in corso con riferimento ai delitti di reimpiego di capitali illeciti e di fittizia intestazione di beni, veniva disposto il sequestro preventivo delle quote di tre società attive nel settore delle scommesse telematiche, nonché di un immobile sito in Napoli, per un valore complessivo di circa due milioni di euro.
Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuto un dettagliato libro maestro dei soggetti sottoposti ad usura. Rinvenuta anche la lettera di un avvocato che implorava il vertice del clan di non ucciderlo per via dei debiti accumulati.
Le indagini svolte hanno fatto emergere il ruolo di ulteriori soggetti in passato rimasti nell’ombra ed ascesi, a seguito dello stato di detenzione di Ciro DI CARLUCCIO, a ruoli di responsabilità nella gestione organizzativa e delle attività economiche riconducibili al clan, ed hanno svelato l’esistenza di un vasto giro di usura gestito dal PISCOPO, agli arresti domiciliari fino allo scorso 7 febbraio, e dallo ZINZI.
I predetti provvedimenti cautelari traggono origine da un’attività di indagine effettuata successivamente all’esecuzione dell’O.C.C.C. del gennaio 2014 che aveva analizzato alcuni profili di investimento e reperimento di risorse economiche da parte del clan CONTINI.
Napoli 16 marzo 2015
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...