DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
COMUNICATO STAMPA
PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DELLA D.I.A.:
IL DIRETTORE DELLA D.I.A. TRACCIA I PROFILI EVOLUTIVI DELLE MAFIE.
Il Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla, ha delineato i profili evolutivi delle mafie, fornendo, al contempo, una chiave interpretativa dei processi criminali in atto i cui effetti si riverberano nel tessuto sociale, economico e produttivo del Paese. La lettura attuale dei fenomeni dimostra come sempre più le mafie tradizionali, pur mantenendo ciascuna caratteristiche endogene ben precise e perdurando in una serie di costanti “patologiche”, privilegino la corruzione alla violenza, scegliendo una strategia di sommersione.
Oltre alla capacità di accumulare capitali, poi, viene sempre più in evidenza la capacità di reperire e impiegare “capitale sociale” ovvero di manipolare e utilizzare relazioni sociali, combinando legami forti (che assicurano lealtà e senso di appartenenza) con legami flessibili e aperti verso soggetti esterni all’organizzazione mafiosa e appartenenti al mondo politico, imprenditoriale e istituzionale, garantendo così ai clan un ampio ed eterogeneo serbatoio di risorse relazionali.
Le analisi svolte dalla Direzione Investigativa Antimafia fanno rilevare come le organizzazioni criminali, che manifestano sempre più una forza espansiva che travalica i confini nazionali, siano straordinariamente abili ad adattarsi ai vari ambiti territoriali e sociali, sfruttando tutte le opportunità offerte dalle differenti discipline legislative preferendo Stati non cooperativi in cui le “maglie larghe” dei sistemi normativi agevolano le attività di penetrazione e di reinvestimento.
Roma, 15 dicembre 2015
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...