Passa ai contenuti principali

Operazione antimafia, sequestrati beni per oltre 2,8 milioni di euro

 Verona, 28 settembre 2021

Operazione antimafia, sequestrati beni per oltre 2,8 milioni di euro

Comando Provinciale Verona

Video

La Guardia di Finanza di Verona, nell’ambito di più ampie investigazioni economico-patrimoniali delegate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria guidata dal Procuratore Giovanni BOMBARDIERI per contrastare i tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata nel circuito legale, sta procedendo - in queste ore - al sequestro di un consistente patrimonio immobiliare riconducibile a un imprenditore reggino da tempo stabilitosi e operante nella provincia di Verona, già arrestato in passato per associazione mafiosa.

Il valore complessivo dei beni, dei quali fanno parte, tra gli altri, sedici fabbricati e un terreno ubicati tra i comuni veronesi di Nogarole Rocca e Villafranca di Verona, a cui si aggiungono più di un centinaio di automezzi, è quantificato in oltre 2,8 milioni di euro.

I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria sono impegnati, in particolare, nel dare esecuzione a una misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Reggio Calabria (Sezione Misure di Prevenzione) su richiesta del Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano PACI della Direzione Distrettuale Antimafia reggina, nei riguardi di un imprenditore, operante nel settore della logistica, nei cui confronti è stato disposto il sequestro del patrimonio allo stesso riconducibile anche per il tramite dei familiari.

Tra i beni oggetto di sequestro vi sono nove appartamenti, tre garage, due magazzini, due uffici, un terreno e un’autovettura - del valore di circa 1 milione e 200 mila euro, oltre al 100% delle quote (del valore nominale di 70 mila euro) di una società a responsabilità limitata, avente sede legale nella provincia di Reggio Calabria ed esercente il commercio di autoveicoli, nonché l’intero compendio aziendale valutato in oltre 1,6 milioni di euro, del quale fanno parte, come detto, oltre cento veicoli per il trasporto e la movimentazione di merci.

Nell’ambito delle medesime operazioni i Finanzieri del Comando Provinciale di Verona stanno altresì sequestrando le somme di denaro depositate su conti correnti bancari intestati al “proposto” e ai suoi stretti congiunti.

Le vicende alla base della misura di prevenzione si ricollegano a investigazioni economico-patrimoniali svolte dai Finanzieri scaligeri sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria nei confronti del suddetto imprenditore, già gravato da una serie di precedenti di polizia e giudiziari per reati vari, tra cui quello di associazione mafiosa, in ordine al quale nel 2014 egli è stato attinto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (la successiva condanna alla reclusione di 10 anni inflittagli in primo grado e poi confermata in secondo, per decisione dei giudici di legittimità è ora oggetto di un nuovo processo d’appello, tuttora in corso).

L’uomo, come risulta dalle indicate vicende processuali, è risultato coinvolto nell’operazione «PORTO FRANCO», eseguita nel 2014 dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nei confronti di tale “locale” di ‘ndrangheta, operante principalmente nella piana di Gioia Tauro.

Le indagini dell’epoca disvelarono, più in particolare, il ruolo attivo che egli avrebbe svolto nell’ambito di un’insidiosa frode fiscale commessa tramite alcune società cooperative, appositamente costituite per consentire alle aziende di trasporto riconducibili al clan di evadere le imposte e gli oneri previdenziali per decine di migliaia di euro.

In un’altra operazione della Guardia di Finanza fu inoltre accertato che le aziende di trasporto allo stesso facenti capo erano solite approvvigionarsi di carburante acquistato in nero e che, in particolare, partecipava al lucroso affare dell’acquisto di gasolio di contrabbando, per poi utilizzarlo nel rifornimento degli automezzi delle famiglie contigue alle stesse cosche di ‘ndrangheta di Rosarno.

L’esito dei minuziosi accertamenti patrimoniali compiuti negli scorsi mesi dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona è stato rimesso all’apprezzamento della Direzione Distrettuale Antimafia calabrese che, accogliendo le proposte delle Fiamme Gialle scaligere, ha richiesto e ottenuto dal Tribunale reggino il sequestro del patrimonio riconducibile al suddetto soggetto. Ciò alla luce della reiterazione nel tempo di numerose condotte indici di elevata “pericolosità sociale” che, peraltro, nel 2016 avevano portato la stessa Prefettura di Verona ad emettere una “interdittiva” antimafia nei confronti della società gestita da uno dei suoi figli.

Accertata la connessione temporale tra le stesse condotte “antisociali” e l’acquisizione di beni, che i Finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno ritenuto essere indicativa di un elevato valore indiziario circa la provenienza illecita degli stessi, e constatata altresì la sproporzione reddituale di oltre 500 mila euro manifestata nel periodo oggetto di indagini dal proposto rispetto al patrimonio nella sua disponibilità, è stato richiesto alla competente Autorità Giudiziaria di valutare l’applicazione della più stringente normativa di prevenzione antimafia, così da pervenire in tempi brevi al consistente sequestro, propedeutico alla successiva confisca a favore dello Stato.

L’importante operazione odierna, frutto della più ampia sinergia tra l’Autorità Giudiziaria e la Guardia di Finanza, testimonia l’efficacia dell’azione di contrasto nei confronti delle organizzazioni criminali e dei soggetti abitualmente dediti a vivere nell’illegalità e la capacità di colpirli nel cuore dei propri interessi economici, così da restituire alla collettività i beni illecitamente accumulati.

Resta pertanto molto elevato il livello di guardia delle Fiamme Gialle scaligere nei confronti di tali fenomeni che, soprattutto nel particolare periodo storico di congiuntura economica generata dalla crisi pandemica, rischiano di inquinare il tessuto produttivo sano e di alterare le regole di leale concorrenza, così danneggiando gli operatori onesti.

Post popolari in questo blog

Catanzaro: operazione “Alto impatto”

  Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione.  Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe

MAFIA, GLOBALIZZAZIONE, EUROPA: UNA SFIDA PER LA POLITICA di Giuseppe Lumia

  In Germania, i giovani si interrogano sulla presenza della mafia.  I giovani dell’SPD di Kassel e del PD della Sardegna hanno organizzato un seminario online, al quale mi hanno invitato per presentare una relazione sulla lotta alle mafie nel contesto globale ed europeo.  Quello che segue è dunque il mio contributo, che ha dato vita a un intenso confronto e ha gettato le basi per un percorso progettuale comune. MAFIA, GLOBALIZZAZIONE, EUROPA: UNA SFIDA PER LA POLITICA di Giuseppe Lumia Sono molto contento di dialogare con una storica organizzazione come i Jusos. Ringrazio in particolare Elio Sanchez, promotore di questa iniziativa, Alberto Vettese, che ha tradotto in tedesco la relazione e le slide e che farà da interprete in questo incontro, e il PD di Berlino. Le nuove generazioni hanno sulle spalle compiti eccessivamente gravosi. Nel cammino della storia a volte ci si trova di fronte a responsabilità a cui non ci si può sottrarre. Voi siete la generazione che dovrà misurarsi con sf

TAGLIO DI CAPELLI DA COSA NOSTRA

Sequestrati beni per 5 milioni di euro a Palermo a Cosa Nostra. Avevano investito i soldi in parrucchieri e beauty farm. Segnalo. http://www.liberoquotidiano.it/news/977204/Mafia-sequestrati-beni-per-5-mln-sigilli-a-beaty-farm-e-centri-estetici-3.html