PARMA, 26 MAG - Blitz questa mattina da parte dei Carabinieri nelle province di Parma, Arezzo, Grosseto e Roma contro una organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. i militari hanno eseguito otto ordinanze di applicazione di misure cautelari personali e reali per detenzione illecita e vendita di sostanze stupefacenti, riciclaggio e lesioni personali. Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Parma su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone, oltre al divieto di dimora nella provincia di Parma a carico di altrettanti cittadini albanesi, e l'obbligo di dimora in provincia di Arezzo e Grosseto a carico di un cittadino italiano e di un altro albanese. Gli indagati operavano principalmente nella provincia di Parma tra Fidenza e Salsomaggiore. I carabinieri hanno raccolto prove che dimostrerebbero la presunta responsabilita' degli indagati di circa 7.000 cessioni di stupefacenti (circa 500 gli assuntori identificati e segnalati) con un volume d'affari complessivo stimato attorno al milione di euro l'anno. Il Gip, alla luce dei riscontri investigativi, ha cosi' emesso un provvedimento di sequestro preventivo della somma di 400mila euro, in contanti o per beni equivalenti, rinvenuti nella disponibilita' degli indagati, anche per interposta persona. secondo l'ipotesi di accusa, gli ingenti introiti derivanti dal traffico dello stupefacente sarebbero stati riciclati prevalentemente in Albania con investimenti nel settore immobiliare. Una rilevanza dimostrata e testimoniata anche dal fatto che uno dei tre arrestati e' il giovane albanese che, pochi giorni fa, e' stato colpito, in pieno centro a Salsomaggiore, da 3 colpi di pistola alle gambe. (ANSA).
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...