Passa ai contenuti principali

Rubavano codici di carte e svuotavano i conti, 5 arresti a Padova

 Carpivano i dati relativi a carte di credito e bancomat e poi li utilizzavano in vari modi per sottrarre soldi dai conti correnti o acquistare costosi beni e servizi.

Al termine dell’operazione “Jacking” gli investigatori della Squadra mobile di Padova hanno individuato i responsabili delle numerose frodi messe in atto in tutta Italia da un gruppo di criminali, destinatari delle misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari.

Sono due le persone finite in carcere e tre quelle agli arresti domiciliari, mentre ad una sesta persona è stato notificato l’obbligo di dimora; altre due sono indagate in stato di libertà.

Le accuse nei loro confronti sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravate mediante indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento online. Per alcuni degli indagati anche l’accusa di autoriciclaggio e traffico di sostanze stupefacenti.

L’attività investigativa ha preso il via nel gennaio 2020, dopo che i poliziotti della Mobile padovana si erano recati in un ristorante per acquisire informazioni in merito ad alcuni tentativi di utilizzo di carte bancomat clonate.

Grazie alla descrizione fornita dal titolare del locale, al quale il responsabile si era presentato con il nome di Jack (da qui il nome dell’operazione), all’analisi delle celle telefoniche e delle immagini delle telecamere di sicurezza interne ed esterne, gli investigatori sono risaliti alle utenze e all’auto utilizzata dall’uomo e dai suoi due complici.

L’indagine ha anche evidenziato diversi tentativi, da parte degli indagati, di effettuare operazioni con carte poste pay evolution a loro intestate, bloccate a causa di transazioni sospette o per bonifici anomali.

Truffe a PadovaCome avveniva la truffa

Tutto iniziava con il classico phishing: gli indagati inviavano un messaggio alla vittima con l’avviso di problemi di sicurezza sul conto corrente, risolvibili cliccando su un link che riproduceva fedelmente quello della sua banca online, ma che in realtà, al momento di inserire i dati per effettuare l’accesso, trasmetteva le credenziali ai truffatori.

A quel punto i cybercriminali attivavano l’app dell’home banking. Per risolvere il problema dell’Otp, il codice di verifica che la banca invia sul telefono del cliente quando compie delle operazioni, i truffatori, utilizzando documenti falsi, denunciavano lo smarrimento o il furto della sim del titolare del conto; poi con la denuncia si recavano in un negozio del gestore di telefonia ed ottenevano una nuova sim con lo stesso numero (tecnica del sim-swap). E il gioco era fatto.

In questo modo quando utilizzavano l’app dell’home banking potevano gestire anche il codice di sicurezza Otp ed effettuare pagamenti o bonifici.

Utilizzando l’app i truffatori potevano anche effettuare prelievi cardless, effettuati dalle casse veloci automatiche senza usare la carta fisica, ma utilizzando l’app sullo smartphone che, inquadrando il Qr code, permette di ottenere il denaro.

Anche grazie a questi prelievi, immortalati dalle telecamere di sicurezza delle banche, gli investigatori sono riusciti ad individuare gli indagati.

L'analisi di alcune chat ha, inoltre, consentito di accertare nei confronti di alcuni elementi del gruppo, l’attività relativa alla cessione di sostanze stupefacenti.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

Tentarono un furto in banca

  Comando Provinciale di  Savona   -   Varazze (SV) , 30/05/2025 11:41 Al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine durata sette mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, i Carabinieri della Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Savona, con il supporto dei colleghi dei comandi territorialmente competenti, hanno arrestato quattro persone, residenti in provincia di Torino, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Savona. I soggetti sono ritenuti responsabili del tentato furto aggravato avvenuto nel settembre 2024 all’interno della filiale dell’istituto di credito Banca Intesa - Sanpaolo di Varazze.