Napoli, 12 giu. - I carabinieri hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare restrittiva della liberta' personale, emessa dal gip di Benevento, nei confronti di 11 indagati (8 in carcere, 1 ai domiciliari e 1 con obbligo di dimora), a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata ai furti aggravati e alla ricettazione di cavi in rame.
Il provvedimento, nato da una indagine effettuate, dal febbraio al settembre 2022, in origine con il coordinamento della procura di Larino, e' stato preso a Benevento dopo la trasmissione atti effettuata dal gip di Larino, dichiaratosi territorialmente incompetente.
L'inchiesta, anche con l'ausilio di attivita' tecniche, ha per oggetto piu' episodi di furto, consumato o tentato, di cavi di rame nei parchi eolici siti in Campania, Molise, Basilicata e Puglia nonche', come accertato in una occasione, anche di furto di pannelli fotovoltaici. Il gip in particolare ha ritenuto la sussistenza di gravi indizi dell'esistenza e attivita' di un gruppo composto da cittadini di nazionalita' rumena, albanese ed italiana. Gli indagati, gia' noti per reati analoghi, avevano come capo un rumeno che coordinava e dirigeva in prima persona sia la commissione dei furti che lo smistamento del metallo trafugato.
Una volta individuato il parco eolico, la banda sin dalle prime ore della sera forzava la porta di accesso degli aerogeneratori, tranciava i vari cavi di rame e li portava via, danneggiando anche i trasformatori. Il metallo, poi, trasportato in luoghi dedicati, veniva pe'rivato della guaina e venduto a grossisti del settore del metallo. Il rame rubato e' stato accertato sia pari a 6 tonnellate, nonche' il sequestro di 615 kg del medesimo metallo. Il danno patrimoniale del materiale trafugato, quantificato in un milione di euro, ha comportato la mancata produzione di energia eolica di circa novemila Mwh, per circa tre milioni di euro di valore commerciale. (AGI)