Comando Provinciale di Chieti - San Vito Chietino (CH), 29/03/2025 10:09
Carabiniere forestale libero dal servizio, notava una colonna di fumo denso prospicente la limitrofa zona industriale. Ipotizzando l’incendio di un’autovettura il militare si recava sul posto, e coglieva in flagranza un imprenditore mentre poneva in essere la combustione illecita di rifiuti, tra cui una tapparella/avvolgibile in plastica, dischi per mola ed altri rifiuti misti. Dal successivo controllo dell’attività riconducibile all’imprenditore, quest’ultimo veniva deferito anche per la gestione illecita di polveri e cascami di materiali ferrosi e residui di verniciatura. L’indagato dovrà rispondere dell’art. 256 e dell’art. 256 bis (introdotto con la con la legge n. 6, del 6 febbraio 2014, c.d. “terra dei fuochi”) per la gestione illecita dei rifiuti e per la combustione degli stessi, che prevede la pena della reclusione da due a cinque anni. Il pronto intervento del militare, al difuori dell’orario di servizio, ha consentito di mitigare le conseguenze nefaste della combustione ed il successivo accertamento del Nucleo Carabinieri Forestale di Lanciano ha portato alla luce ulteriori illeciti contro l’ambiente.
“Si ricorda che la tutela dell'ambiente è un principio fondamentale della Costituzione italiana, sancito dall'articolo 9 anche, e soprattutto, nell'interesse delle future generazioni”.