IL PROTOCOLLO TRA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA E ANTITERRORISMO E D.I.A. SEGNA UN DECISO PASSO AVANTI NEL CONTRASTO ALL’INFILTRAZIONE DELLE MAFIE NELL’ECONOMIA LEGALE
ROMA - Il protocollo operativo siglato questa mattina dal Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Dott. Franco Roberti, e il Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Generale Nunzio Antonio Ferla, costituisce un salto di qualità fondamentale nelle investigazioni che riguardano l’area grigia ove si annidano gli investimenti della criminalità organizzata mafiosa. La stretta sinergia che ne deriva consentirà di incrociare l’enorme patrimonio costituito dalle centinaia di migliaia di segnalazioni per operazioni finanziarie sospette trasmesse dall’Ufficio di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia alla D.I.A., con il patrimonio informativo gestito dalla D.N.A.A. .
La sperimentazione di questo innovativo modello operativo è in corso da gennaio 2015 e ha già consentito di analizzare oltre 22.000 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, che hanno permesso di individuare 350 casi in cui si profilano possibili scenari legati alla criminalità organizzata, per i quali saranno attivate, a seconda dei casi, indagini giudiziarie o preventive.
A tal proposito, la D.I.A., su tutto il territorio nazionale, grazie anche all’approfondimento delle segnalazioni sospette, dal 1° gennaio 2015 ad oggi, ha già sequestrato beni per un valore di circa 840 milioni di €, confiscato patrimoni per circa 129 milioni di € e sottoposto ad arresto 41 soggetti legati alla criminalità mafiosa.
Roma, 26 maggio 2015
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...