Passa ai contenuti principali

Soldi in prestito con tassi d’interesse fino al 1.200% annuo. Usuraio arrestato

Comando Provinciale Palermo

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, con un’indagine lampo, durata pochi giorni, hanno eseguito un arresto in flagranza di reato nei confronti di un soggetto che, sulla base delle investigazioni, è risultato dedito all’erogazione di prestiti con tassi usurari.
Il presunto usuraio svolgeva l’attività illecita sfruttando una normale attività commerciale nel settore dei traslochi e della compravendita di mobili usati sita nel quartiere di Palermo centro, adescando le vittime nei locali commerciali, gli stessi dove i militari del G.I.C.O. hanno fatto scattare le manette mentre stava ricevendo alcune centinaia di euro a parziale restituzione degli interessi su un prestito da un giovane laureando in architettura.
Sulla base di quanto ricostruito allo stato delle indagini, la giovane vittima, che aveva intenzione di avviare un’attività imprenditoriale, era caduta nella rete del presunto strozzino che, approfittando del suo stato di bisogno, aveva erogato prestiti applicando tassi di interesse esorbitanti, sino al 100% mensile (1.200% annuo), così come avvenuto per l’ultima dazione di denaro, pari a 3.000 euro, erogata a metà novembre, per la quale la vittima avrebbe dovuto restituire 4.500 euro dopo soli 15 giorni, pretendendo a garanzia la sottoscrizione di un effetto cambiario.
L’impossibilità di far fronte alle pressioni subite e le intimidazioni del “creditore” che, scaduto invano il termine ultimo concesso per la consegna dell’intero importo, aveva minacciato di aggredire i beni della vittima e dei suoi familiari, nonché di "fargli succedere qualcosa", hanno spinto la vittima a trovare il coraggio di denunciare nei giorni scorsi alle Forze dell’ordine quanto stava accadendo.
Ciò anche perché, secondo quanto dichiarato dalla vittima, il presunto usuraio (C.F., classe 1981) si era presentato con il cognome della moglie, estranea ai fatti ma legata da vincoli di parentela con esponenti di una nota famiglia mafiosa del quartiere Acquasanta.
La mattina del 18 dicembre, dopo aver reperito i contanti necessari, la vittima ha raggiunto gli stessi locali dove già altre volte si era recata, ma stavolta sono prontamente intervenuti i finanzieri, che in precedenza avevano contrassegnato le banconote e che ascoltavano le registrazioni delle conversazioni che avvenivano all’interno di quel locale.
L’operazione di polizia, dunque, si è conclusa in pochi giorni grazie alla denuncia presentata dalla vittima con l’arresto dell’indiziato, in fase di convalida da parte del competente GIP del Tribunale di Palermo.
La giovane vittima è adesso assistita da un’associazione che promuove la legalità e l’impegno antimafia e che, anche attraverso la gestione di uno sportello antiracket e antiusura, si occupa dell’“organizzazione di assistenza e di solidarietà a soggetti danneggiati da attività estorsive e dall’usura”.
L’odierna operazione testimonia il quotidiano impegno della Guardia di Finanza di Palermo a tutela della legalità e si inquadra nell’ambito di una più ampia strategia attuata dal Corpo, finalizzata a contrastare i sempre più insidiosi fenomeni di criminalità economica, commessi ai danni di cittadini, specie quelli appartenenti alle fasce di popolazione più deboli ed esposte a rischio, a salvaguardia della legalità del sistema finanziario e delle imprese oneste.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

INCHIESTA DDA SCUOTE LA LIGURIA

  Procura della Repubblica di Genova Direzione Distrettuale Antimafia COMUNICATO STAMPA Ravvisato l’interesse pubblico nella divulgazione di informazioni riguardanti l‘accertamento di episodi di corruzione ritenuti essere stati perpetrati in occasione di consultazioni elettorali riguardanti la Liguria, nonché nell’ambito della Autorità di sistema portuale e della P.A. regionale, e fatta salva la presunzione di innocenza – in base sagli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte (ma allo stato non destinatarie di contestazioni), di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede Si comunica che: nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di...

FOCUS SU MAFIA A RAGUSA

FONDAZIONE CAPONNETTO: FOCUS ANALITICO SULLE INFILTRAZIONI CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI RAGUSA 2015 a cura di Salvatore Calleri INDICE PROLOGO CLAN PROVINCIA DI RAGUSA SCIOGLIMENTO COMUNE DI SCICLI MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI VITTORIA INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SULLA MAFIA NEL RAGUSANO CONCLUSIONI PROLOGO L'idea di questo focus nasce dal fatto che in provincia di Ragusa la sottovalutazione della presenza delle organizzazioni criminali è purtroppo molto alta. Non è raro assistere al fenomeno del negazionismo della presenza della mafia da parte di esponenti politici o della società civile. Da questo punto di vista Ragusa è assimilabile ad alcune realtà del centro nord non abituate alla criminalità organizzata. I fatti criminali però ci dimostrano l'esatto contrario tant'è che le relazioni della DNA e della DIA oramai da tempo mappano il territorio della provincia di Ragusa. Oggi quindi negare è impossibile e sorge il ragionevole dubbio che chi segue il negazioni...