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Catania: la Mobile fa "Piazza pulita" di spacciatori

Al termine dell’indagine “Piazza pulita” la Squadra mobile di Catania ha eseguito 28 misure cautelari nei confronti degli appartenenti a un gruppo criminale che gestiva una delle storiche piazze di spaccio catanesi chiamata “Tondicello della Plaja”.
Uno degli arrestati è accusato di associazione di tipo mafioso, mentre per gli altri si configurano i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del fine di agevolare il clan mafioso Cappello-Carateddi.
Un indagato è accusato di tentato omicidio mentre altri tre devono rispondere dei reati di lesioni personali, violenza, minaccia e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.
L’attività investigativa della Mobile, iniziata nel settembre dello scorso anno, ha permesso di fare luce sull’attività e l’organizzazione degli spacciatori, specializzati nella vendita di cocaina e marijuana.
I numerosi clienti potevano rifornirsi per buona parte della giornata, infatti i pusher si erano organizzati in due turni, dalle 14 alle 21 e dalle 21 alle 6; in questo modo riuscivano a soddisfare in media 250 acquirenti per ogni turno di “lavoro”, incassando ogni giorno cifre che oscillavano tra 7mila e 8mila euro.
L’attività degli spacciatori era protetta da numerose vedette, e la droga veniva nascosta in un chiosco, all’interno di un’agenzia di scommesse, in alcune aiuole e ruderi nei pressi dei due esercizi commerciali, entrambi sottoposti a sequestro, oppure nelle abitazioni di alcuni appartenenti al gruppo.
L’organizzazione criminale gestiva la piazza di spaccio con il “benestare” del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, al quale pagava ogni mese una cifra che oscillava tra 2mila e 8mila euro, destinata al mantenimento “colleghi” in carcere.
L’attività di spaccio, che si svolgeva in piazza Caduti del mare, è stata documentata anche da numerosi video registrati da telecamere nascoste in punti strategici; nelle immagini si vedevano anche cessioni a clienti minorenni fatte da pusher coetanei.
Durante uno dei controlli fatti nella piazza di spaccio nel corso dell’indagine, gli agenti intervenuti furono accerchiati e aggrediti dagli numerosi appartenenti al gruppo criminale.

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