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Milano: scoperto “tesoro” del narcotraffico

A Milano, gli agenti della Squadra mobile, durante una perquisizione, lo scorso fine settimana, hanno scoperto un’intercapedine nel muro di un appartamento in cui erano nascosti 15 milioni di euro in contanti.
Un vero e proprio “tesoro” accumulato da un narcotrafficante di droga, da suo padre e da un muratore a loro legato.
L’operazione di polizia giudiziaria è stata la prosecuzione dell’attività di indagine dello scorso ottobre che si era conclusa con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 4 persone, indagate per traffico internazionale di hashish.
L’ordinanza era stata emessa dal Gip del tribunale di Milano su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.
L’indagine ha preso il via a settembre del 2018, quando gli agenti della sezione antidroga di Milano, arrestarono un uomo per la detenzione di oltre un chilo di hashish e 589 grammi di cocaina, ritrovati durante la perquisizione, all’interno di un box nelle sue disponibilità.
Anche in quella circostanza, la droga era nascosta in un’intercapedine costruita ad hoc a ridosso della parete situata nel fondo del box.
L’episodio fu l’indizio per dare corpo ad un’indagine più approfondita che ha portato gli investigatori ad individuare, nel tempo, il narcotrafficante internazionale che gestiva tutto il traffico di droga nel centro e nord Italia.
Infatti, gli investigatori sono riusciti a ricostruire la struttura dell’organizzazione criminale e come avesse finanziato l’importazione e il trasporto dell’hashish dal Marocco fino alla Lombardia.
La droga arrivava con un corriere via mare sulle coste liguri e attraverso dei corrieri terrestri raggiungeva Milano per essere stoccata e poi smistata nelle varie Regioni.
La scoperta e il sequestro dei giorni nostri sono stati possibili confrontando la planimetria dell’appartamento del narcotrafficante con lo stato reale dell’immobile: gli agenti hanno notato una anomalia su una parete dietro l’armadio della camera da letto in cui risultavano circa 40 centimetri in più rispetto al documento cartaceo.
Spostando l’armadio e toccando la parete i poliziotti hanno deciso la demolizione della stessa e hanno scoperto il “tesoro”: 28 scatoloni contenenti numerose mazzette di denaro contante per un valore di circa 15 milioni di euro, suddivisi in banconote di vario taglio.
Sempre all’interno dell’appartamento, in una cassaforte, sono state rivenute altre mazzette di banconote di circa 140mila euro, mentre ulteriori 27mila erano nascosti in un soppalco di un’autofficina sempre nella disponibilità di uno degli indagati.
L’intera somma di denaro è stata depositata presso la sede della Banca d’Italia.

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