(ANSA) - RIMINI, 29 GEN - I selfie in auto di grossa cilindrata, con mazzette di banconote e capi firmati di abbigliamento postati sui social, hanno tradito la vita segreta di un imbianchino di 34 anni, di origine marocchina, arrestato dai carabinieri di Riccione per traffico e spaccio di droga insieme con un pusher, un 26enne tunisino. L'operazione che ha portato all'arresto dei due uomini si e' conclusa col sequestro di oltre 90 chili di droga (75 di hascisc e 20 di marijuana) e 60mila euro in contanti da parte dei Carabinieri della sezione operativa del Nor di Riccione. Il marocchino aveva escogitato un nuovo modo di nascondere la droga, occultandola nei bagagliai di utilitarie, lasciate parcheggiate in diverse zone residenziali di Rimini. Nella notte tra martedi' e mercoledi', i carabinieri, gia' sulle tracce del marocchino l'hanno visto avvicinarsi al giovane tunisino. Uno scambio veloce per consegnare un chilo di mezzo di hascisc, come hanno appurato poco dopo i militari arrestando il 26enne. Durante la successiva perquisizione nell'alloggio del marocchino a Miramare di Rimini, i carabinieri hanno trovato 60mila euro in contanti, un biglietto aereo per Casablanca e le chiavi di tre utilitarie. Nei bagagliai delle autovetture i militari hanno trovato hascisc e marijuana dal valore di oltre 300.000 euro. I due arrestati, difesi dagli avvocati Giuliano Renzi e marco Di Troia, sono in carcere in attesa della convalida. (ANSA).
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...