Passa ai contenuti principali

Salerno: infiltrazioni criminali nelle onoranze funebri, 11 arresti

 

operazioneIndagando sull’utilizzo improprio di mezzi di soccorso del 118 per inscenare un “carosello” tra le strade del comune di Capaccio Paestum (Salerno), per festeggiare il risultato elettorale e l’elezione del sindaco, i poliziotti hanno scoperto infiltrazioni criminali nel settore del trasporto infermi e delle onoranze funebri.

A conclusione dell’operazione portata a termine dalla Squadra mobile con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, questa mattina sono state arrestate 11 persone responsabili di intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, auto-riciclaggio, peculato, abuso d’ufficio e falso, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Contestualmente, la Divisione anticrimine della Questura, coordinata dal Servizio Centrale Anticrimine, ha eseguito un sequestro preventivo, ai sensi della normativa antimafia, su proposta congiunta del procuratore della Repubblica e del Questore di Salerno, di beni, di associazioni di soccorso pubblico e ulteriori assetti societari per un valore di circa 16 milioni di euro. Tra i beni sequestrati ci sono una società con sede in Italia, 2 associazioni di soccorso, 26 automezzi, 7 conti correnti bancari, 12 terreni in provincia di Salerno e uno in Romania.

Le indagini hanno permesso di documentare come un imprenditore del luogo fosse il gestore di fatto, anche nei comuni di Agropoli e Acerno, di tutte le associazioni che operavano nel settore del trasporto infermi e di società di onoranze funebri, anche se le stesse erano intestate a parenti e suoi collaboratori.

Il dirigente delle aziende, nonostante avesse precedenti penali di rilievo e risultasse come dipendente di una delle società, continuava ad avere rapporti diretti con le amministrazioni pubbliche, gli enti, i clienti, i collaboratori ed i fornitori.

I risultati delle investigazioni hanno inoltre permesso all’autorità giudiziaria di valutare la sua pericolosità sociale. In particolare, il Tribunale ha evidenziato che l’imprenditore è da considerare persona socialmente pericolosa sin dalla seconda metà degli anni ’90.

Risalgono a quel periodo, infatti, le denunce per truffa, ricettazione, violazione delle norme tributarie, traffico di carte clonate, nonché le operazioni di distrazione di beni e capitali poste in essere in danno dei creditori delle sue società, poi dichiarate fallite.

Queste condotte hanno consentito all’uomo di accumulare un ingente capitale illecito di oltre 3 milioni di euro, successivamente reinvestito in diversi settori imprenditoriali; per questi reati ha riportato due condanne per bancarotta fraudolenta.

Inoltre, nel 2014, l’uomo era già stato arrestato e condannato per partecipazione ad associazione di stampo camorristico ed estorsione.

Il direttore Centrale anticrimine Francesco Messina commentando l’operazione, ha evidenziato come “L’indagine è la plastica rappresentazione dell’efficacia del metodo innovativo adottato dalla Direzione centrale anticrimine. Una sorta di doppio binario di intervento che, oltre ad incidere attraverso l’esecuzione di 11 arresti frutto di investigazione su una serie infinita di reati, completa e ottimizza l’azione di contrasto con l’ulteriore contemporanea esecuzione di un sequestro di beni. Oggetto del provvedimento – ha continuato il Prefetto -  anche un terreno in Romania sequestrato grazie alla attivazione per la prima volta nel nostro Paese della procedura introdotta dal nuovo regolamento UE 1805 del 2018, entrato in vigore nello scorso dicembre, che consente di riconoscere l’efficacia del sequestro direttamente in territorio estero, in base al principio di riconoscimento reciproco dei provvedimenti giudiziari”.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

Tentarono un furto in banca

  Comando Provinciale di  Savona   -   Varazze (SV) , 30/05/2025 11:41 Al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine durata sette mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, i Carabinieri della Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Savona, con il supporto dei colleghi dei comandi territorialmente competenti, hanno arrestato quattro persone, residenti in provincia di Torino, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Savona. I soggetti sono ritenuti responsabili del tentato furto aggravato avvenuto nel settembre 2024 all’interno della filiale dell’istituto di credito Banca Intesa - Sanpaolo di Varazze.