La Polizia di Stato ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Giudice per le indagini preliminari di Arezzo su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di tre cittadini nigeriani, regolari sul territorio italiano e privi di pregiudizi penali, indagati per il reato di spaccio di sostanza stupefacente in concorso.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Arezzo, hanno avuto origine lo scorso 20 febbraio, in seguito al decesso, riconducibile verosimilmente ad overdose di sostanze stupefacenti, di un uomo, trasportato in condizioni critiche all’ospedale San Donato di Arezzo e poi deceduto.
I successivi approfondimenti investigativi, espletati anche grazie all’avvio di un’attività di natura tecnica, hanno permesso di svelare l’esistenza di una fiorente attività di traffico di droga strutturalmente organizzata, gestita da cittadini di origine nigeriana, che controllavano la piazza di spaccio dell’eroina sul territorio di Arezzo, in particolare nel quartiere Saione e in zona Campo di Marte.
In particolare, uno dei tre soggetti destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, che secondo l’ipotesi investigativa ricopriva il ruolo di capo, gestiva le chiamate in entrata provenienti dai numerosi acquirenti, concordando il luogo di incontro; gli altri due arrestati si occupavano della materiale consegna su strada dello stupefacente.
Attraverso le numerose chiamate intercettate, è stato possibile, nel corso dell’attività, individuare i luoghi in cui avvenivano le cessioni, anche nell’ordine di oltre settanta al giorno, e constatare come il cliente potesse acquistare diversi quantitativi di sostanza, ovvero la “dose grande” o quella “piccola”. Inoltre, come incentivo all’acquisto e con la finalità di fidelizzare i clienti, talvolta gli spacciatori effettuavano anche il “regalino”, ovvero consegnavano gratuitamente un minimo quantitativo di eroina supplementare all’atto dell’acquisto.
In sede di esecuzione della misura cautelare, i tre indagati venivano altresì arrestati in flagranza di reato poiché trovati in possesso di un considerevole quantitativo di stupefacente, oltre a numerosi dispositivi elettronici e denaro contante.
In particolare, all’interno dell’abitazione del presunto capo sono stati rinvenuti oltre 60 ovuli di eroina purissima, per un totale di oltre mezzo kg, nonché sostanza da taglio e materiale per il confezionamento della stessa.
Sempre nell’ambito dell’esecuzione delle misure cautelari veniva tratto in arresto, anch’egli in flagranza di reato, un quarto soggetto di origine nigeriana, trovato in possesso di ulteriori 40 dosi di eroina.
Complessivamente, nel corso dell’operazione, sono state sequestrati circa 300 dosi ed ovuli di eroina, per un totale di circa un kilo, 50 grammi di ketamina, 10 grammi di cocaina, oltre 2000 euro in contanti e 22 telefoni cellulari, verosimilmente utilizzati dagli spacciatori per gestire l’ampia clientela.
Nel corso delle indagini, grazie all’ausilio delle intercettazioni telefoniche, è stato rintracciato anche un soggetto nordafricano, destinatario di una condanna definitiva per reati in materia di stupefacenti ed irreperibile da oltre un mese.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati condotti presso le Case Circondariali di Arezzo e Prato, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.