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Ambiente: sequestrata area ormai trasformata in discarica abusiva

 


Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica Napoli - Cimitile (NA), 18/10/2025 09:00

In data 17 ottobre 2025, i Carabinieri del N.O.E. di Napoli e della Compagnia di Nola, hanno dato esecuzione al “Decreto di sequestro preventivo”, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Nola su richiesta della locale Procura della Repubblica, di un’area di trasferenza sita nel Comune di Cimitile (NA), alla via San Donato, utilizzata in effetti quale discarica abusiva.
Le indagini, condotte dal Reparto Speciale dell’ARMA e dalla Stazione Carabinieri di Cimitile (NA) e originatesi a seguito di denuncia da parte dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Cimitile, che riferiva di uno sversamento abusivo di rifiuti provenienti dal Comune di Comiziano (NA) nell’area dell’ex macello di via San Donato nel Comune di Cimitile (NA), hanno riguardato la gestione (raccolta, trasporto e smaltimento) illecita degli RSU dei sopracitati Comuni da parte della società.
L’area, oggetto di attenzione da parte degli investigatori, è un autoparco, adibito alla trasferenza degli RSU raccolti sulle strade comunali, in attesa del definitivo conferimento presso impianti autorizzati. La stessa nel corso del tempo è stata invece utilizzata quale illecito sito di stoccaggio degli stessi rifiuti, alcuni dei quali abbandonati sul nudo terreno e altri, depositati all’interno di cassoni scarrabili, comunque esposti agli agenti atmosferici.
Gli elementi probatori, raccolti nel corso delle indagini, hanno consentito di documentare continuative attività di abbandono sul nudo terreno di cumuli di rifiuti sia non pericolosi (derivanti dal servizio di raccolta degli RSU), sia pericolosi (quali contenitori in plastica ed in metallo intrisi di smalti, vernici, solventi oltre che oli esausti sia vegetali che minerali), in un’area non autorizzata, da adibire esclusivamente ad area di sosta degli automezzi della società assegnataria del servizio.
Dall’esame delle immagini estrapolate dai sistemi di video ripresa, installati presso l’area oggetto d’indagine, emergeva altresì che l’attività illecita si protraeva almeno dal mese di febbraio 2025, con conseguente concreto pericolo di un grave inquinamento del suolo, esposto ai percolamenti dei rifiuti abbandonati. L’amministratore unico della società sottoposta ad indagine veniva deferita in s.l. per aver condotta una illecita attività di gestione rifiuti pericolosi e non pericolosi.
Nello stesso contesto, i Carabinieri procedevano al sequestro degli automezzi presenti nell’area sottoposta a sequestro e ai cumuli di rifiuti ivi presenti. Il GIP presso il Tribunale di Nola, nel contesto del provvedimento cautelare, ha evidenziato il pericolo concreto che l’area, oggetto d’indagine, lasciata nella libera disponibilità dell’indagata, possa assumere funzione strumentale rispetto alla prosecuzione e/o aggravamento delle conseguenze del reato contestato, aggravando l’inquinamento già causato.
Il provvedimento adottato è una misura cautelare, come tale sottoposta ad impugnazione, e i soggetti indagati non possono essere ritenuti responsabili delle condotte a loro ascritte sino alla definizione del giudizio con sentenza passata in giudicato.

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