Comando Provinciale di Lecce - Lecce, 17/10/2025 12:02
Si è conclusa oggi l’indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce che, lo scorso aprile, aveva portato alla cattura del latitante Carmine Mazzotta, 51 anni, condannato in via definitiva a trent’anni di carcere per omicidio. Al termine dell’attività investigativa è stato eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di un 55enne, residente in località Boncore del comune di Nardò, già noto alle Forze dell'Ordine, coinvolto nel furto di armi avvenuto nel 2014 presso il posto fisso del Corpo Forestale dello Stato di San Cataldo. Il 55enne, già sottoposto agli arresti domiciliari per una precedente evasione, è accusato di favoreggiamento e a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare, è stato nuovamente posto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Secondo quanto ricostruito dagli uomini del Nucleo Investigativo, l’uomo ha avuto un ruolo attivo e continuativo durante la latitanza di Mazzotta. Stando alle risultanze avrebbe individuato un B&B in località Torre Lapillo, dove il latitante si era nascosto, dopo aver contattato il titolare e visionato la camera destinata al 51enne. Successivamente, con cadenza giornaliera, gli forniva supporto incontrandolo, colloquiando con lui e lasciandogli buste contenenti generi alimentari e contribuendo, infine, anche alla gestione dei suoi interessi e delle necessità quotidiane. In occasione della cattura di Mazzotta erano emersi chiari elementi secondo cui, quest’ultimo, era in attesa di ricevere i documenti per fuggire all’estero, confermando l’organizzazione accurata della sua latitanza.