CENTRO OPERATIVO D.I.A. FIRENZE
PROVINCIA DI LUCCA: INFLITTA LA SORVEGLIANZA SPECIALE AD UN PREGIUDICATO LEGATO AL CLAN DEI CASALESI
La Direzione Investigativa Antimafia - Centro Operativo di Firenze ha notificato un decreto di applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza della durata di 3 anni, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nei confronti del 52enne DI PUORTO Maurizio, originario di S. Cipriano d'Aversa (CE), domiciliato a Viareggio (LU), in frazione Torre del Lago. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Lucca, su proposta del Direttore della D.I.A. .
Il pregiudicato è attualmente ristretto presso la Casa circondariale di Prato, in stato di custodia cautelare, in quanto ritenuto elemento organico del clan dei casalesi. Le indagini hanno accertato che il DI PUORTO fungeva da referente della consorteria criminale per l'area versiliese, con compiti di riscossione delle tangenti dagli imprenditori casertani residenti in Toscana.
La Corte ha condiviso i riscontri raccolti dal Centro Operativo D.I.A. di Firenze, che hanno accertato la commissione nella provincia di Lucca, da parte del DI PUORTO di numerosi delitti, quali estorsioni, traffico di stupefacenti ed usura.
L'attribuzione dell'obbligo di soggiorno nel comune di residenza è stata motivata in quanto il pregiudicato, pur operando nel territorio ove domiciliava, era solito effettuare spostamenti soprattutto in Campania, ove gravitano alcuni dei sodali da lui frequentati. Il provvedimento, ritenuto necessario per la tutela della sicurezza pubblica, limita la libertà di movimento ed agevola l'attività di controllo da parte delle Forze di Polizia.
Firenze, 23 ottobre 2014
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...