Per quanto riguarda le organizzazioni criminali più “tradizionali”, Cosa Nostra siciliana sembra concentrarsi sulla attività di reinvestimento di capitali illeciti in operazioni finanziare e immobiliari “legali” come segnalato da vari sequestri preventivi nella provincia di Udine. Su Cosa Nostra la DIA segnala alcuni provvedimenti ablativi:
In data 3/02/2016 il Centro Operativo DIA di Palermo ha eseguito un provvedimento di confisca (del Tribunale di Palermo) nei confronti dell’imprenditore edile palermitano PECORA Francesco, deceduto il 3/05/2011, e dei suoi eredi, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro. Il PECORA, personaggio di rilievo della consorteria mafiosa palermitana “cosa nostra”, annovera come suoi coimputati nei “processi di mafia” personaggi di alto spessore criminale, quali Pippo CALO’, Antonino ROTOLO, Tommaso SPADARO e Giuseppe FICARRA. La figlia di PECORA, Caterina, è coniugata con MOTISI Giovanni, latitante, figlio del noto Matteo, già uomo d’onore della famiglia mafiosa di Pagliarelli. Il PECORA e le sue società avevano assunto un ruolo di interfaccia e di collegamento con il mondo imprenditoriale legale, gestendo i capitali provenienti dalle attività delittuose di “cosa nostra” anche fuori dalla Sicilia, condividendo gli interessi illeciti dell’organizzazione; infatti una delle aziende confiscate (Edilizia Friulana Nord S.r.l.) ha sede legale a Pordenone. In data 19/05/2016 la Guardia di Finanza di Palermo ha eseguito in provvedimento di sequestro (del Tribunale di Palermo) nei confronti dell’imprenditore palermitano GRAZIANO Domenico, deceduto il 23/11/2013, e dei suoi eredi, per un valore complessivo di circa 7 milioni di euro. Il provvedimento di sequestro, che ha interessato beni mobili e immobili, ubicati sia a Palermo che nella provincia di Udine (società Nord Costruzioni srl con sede legale a Udine nonché vari immobili di proprietà della stessa), è giunto al termine di una complessa attività investigativa.
In data 3/02/2016 il Centro Operativo DIA di Palermo ha eseguito un provvedimento di confisca (del Tribunale di Palermo) nei confronti dell’imprenditore edile palermitano PECORA Francesco, deceduto il 3/05/2011, e dei suoi eredi, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro. Il PECORA, personaggio di rilievo della consorteria mafiosa palermitana “cosa nostra”, annovera come suoi coimputati nei “processi di mafia” personaggi di alto spessore criminale, quali Pippo CALO’, Antonino ROTOLO, Tommaso SPADARO e Giuseppe FICARRA. La figlia di PECORA, Caterina, è coniugata con MOTISI Giovanni, latitante, figlio del noto Matteo, già uomo d’onore della famiglia mafiosa di Pagliarelli. Il PECORA e le sue società avevano assunto un ruolo di interfaccia e di collegamento con il mondo imprenditoriale legale, gestendo i capitali provenienti dalle attività delittuose di “cosa nostra” anche fuori dalla Sicilia, condividendo gli interessi illeciti dell’organizzazione; infatti una delle aziende confiscate (Edilizia Friulana Nord S.r.l.) ha sede legale a Pordenone. In data 19/05/2016 la Guardia di Finanza di Palermo ha eseguito in provvedimento di sequestro (del Tribunale di Palermo) nei confronti dell’imprenditore palermitano GRAZIANO Domenico, deceduto il 23/11/2013, e dei suoi eredi, per un valore complessivo di circa 7 milioni di euro. Il provvedimento di sequestro, che ha interessato beni mobili e immobili, ubicati sia a Palermo che nella provincia di Udine (società Nord Costruzioni srl con sede legale a Udine nonché vari immobili di proprietà della stessa), è giunto al termine di una complessa attività investigativa.