MOTTA SANTA LUCIA, 26 OTT - Reflui fognari e liquami misti a fanghi scaricati illecitamente nel fiume Loreto. E' quanto accertato dai carabinieri forestali che hanno sequestrato il depuratore comunale di Motta Santa Lucia, ubicato in localita' Destre. Il responsabile della societa' di gestione della struttura e' stato denunciato per violazione delle norme in materia ambientale, deturpamento di beni vincolati paesaggisticamente e inadempienza nei contratti per pubbliche forniture. I militari, in considerazione anche di possibili anomalie di funzionamento del depuratore segnalate da altri enti, hanno avviato verifiche e controlli specifici rilevando la presenza di reflui nei pressi dello scarico dell'impianto, di ingenti quantita' di fanghi da smaltire, e , in generale, di uno stato di apparente abbandono dell'impianto. Successive verifiche documentali e gli esiti delle analisi di campionamenti eseguiti dall'Arpacal che hanno evidenziato il superamento dei limiti previsti e la contaminazione batterica nello scarico finale posizionato sul fiume Loreto, hanno consentito di ipotizzare, a carico della ditta che gestisce l'impianto, la mancata attuazione degli obblighi previsti nel contratto d'appalto e il mancato smaltimento dei fanghi che, in parte, fuoriescono dallo scarico dell'impianto insieme alle acque reflue non depurate. Il depuratore da quanto emerso e' ubicato, inoltre, in un contesto boscato, vicino al fiume Loreto dove vige un vincolo paesaggistico ambientale. (ANSA).
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
