Viterbo, 20 ott. (Adnkronos) - I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Viterbo, collaborati dai Carabinieri del Nas di Viterbo, a seguito di una attività informativa e di successiva osservazione e monitoraggio, hanno individuato in pieno centro, all' interno di una palazzina, un centro estetico e massaggi, gestito da due coniugi di origini cinesi e residenti nel sud Italia, che dalle osservazioni e dalle frequentazioni ha immediatamente riscontrato i sospetti di prostituzione. I Carabinieri che avevano effettuato più servizi di osservazione, ieri hanno quindi effettuato un' accesso finalizzato unitamente al Nas ad un' ispezione igienico sanitaria e strutturale, e una volta entrati hanno riscontrato in modo palese lo sfruttamento da parte dei due coniugi, della prostituzione in danno di una loro concittadina presente in quel momento; dalla successiva ispezione è per altro risultato che l' attività era sprovvista di qualsiasi permesso per la conduzione di un centro estetico e di massaggi. I carabinieri hanno quindi denunciato i due gestori dell' appartamento per sfruttamento della prostituzione e per esercizio abusivo dell' attività di estetista; è stata contestualmente elevata una sanzione amministrativa di 3.000 euro ed è stata inoltrata al comune di Viterbo e alla Asl la proposta di chiusura del centro; con atti a parte è stata segnalata al Nucleo Ispettorato del Lavoro la lavoratrice irregolare.
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
