Lucca, 9 ott. (LaPresse) - Ieri mattina, nel comune di Altopascio, in provincia di Lucca, in località Marginone, i CArabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lucca hanno individuato e smantellato una piantagione di cannabis indica. I militari, allertati da alcune segnalazioni di operai dell'Enel che segnalavano delle anomalie nel funzionamento della rete elettrica e insoliti consumi di energia nella zona, hanno approfondito intensificando i servizi di controllo. Ed è proprio seguendo un cavo elettrico sospetto che i militari sono arrivati alla coltivazione illegale, che era stata perfettamente organizzata nei locali di un capannone industriale parzialmente in disuso. All'interno dei locali i Carabinieri hanno rinvenuto: 327 piante di cannabis indica alte dai 135 ai 180 centimetri, quasi tutte in piena fioritura, coltivate in vaso, 80 germogli della stessa pianta, pronti ad essere rinvasati, 300 dischetti di torba per germinazione, diverse confezioni di prodotti fertilizzanti e acceleranti della crescita, oltre 300 vasi vuoti e materiale elettrico di vario tipo. I coltivatori, al momento ignoti, avevano attrezzato la struttura di un complesso impianto elettrico che alimentava oltre 30 lampade HPS (che emettono una luce che agevola la fase di crescita e la fioritura delle piante), un efficiente impianto di aerazione per dissipare il calore delle lampade e garantire una corretta ossigenazione alle piante ed un funzionale impianto idraulico per l'irrigazione. Lo stupefacente sequestrato, pari a circa 80 chilogrammi, se fosse stato immesso nel mercato avrebbe fruttato, al dettaglio, circa 200.000 euro. Il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro, mentre lo stupefacente, dopo essere stato sottoposto ad accurata campionatura, è stato distrutto. Proseguono le indagini per l'individuazione dei coltivatori.
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
