Passa ai contenuti principali

Duro colpo alla 'ndrangheta: eseguite 56 misure cautelari

 


Oggi la struttura mafiosa ‘ndranghetista ha subito un duro colpo a seguito delle indagini degli investigatori della polizia svolte in diverse province italiane del centro- sud.

L’attività della Polizia ha permesso di dare esecuzione a 56 misure cautelari per reati di associazione mafiosa, estorsioni, intestazione fittizia di beni, detenzione illegale di armi, aggravati dal metodo mafioso nonché all’associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di macchine agricole.

L'operazione condotta dal Servizio Centrale Operativo e dalle Squadre mobili di Vibo Valentia e Catanzaro ha permesso di smantellare una potente consorteria mafiosa legata alla 'ndrangheta vibonese e di sequestrare beni per oltre 200 milioni di euro.

Le indagini hanno documentato l'operatività della 'ndrina La Rosa, il loro controllo del territorio e la prassi estorsiva del gruppo nei confronti di strutture ricettive e cantieri di edilizia pubblica e privata.

Inoltre, la stessa ndrina, in sinergia con altre articolazioni mafiose, gestiva una filiera comunicativa ed economica che gli ha consentito di consolidare la propria posizione all’interno dell’organigramma criminale attraverso la consegna di “pizzini” e di denaro contante destinato al “Crimine”, vertice dell’organizzazione ‘ndranghetistica vibonese.

Per di più si è riscontrata l’infiltrazione delle ndrine Mancuso e Accorinti nella gestione di un noto villaggio turistico a Pizzo Calabro (Vibo Valentia) e il loro ingresso negli asset imprenditoriali, per dissimulare il versamento di tangenti attraverso la fornitura di beni e servizi.

In tal contesto, i poliziotti hanno scoperto l'esistenza di intermediari che si sono occupati di ottenere l'accreditamento di investimenti esteri a favore della criminalità organizzata, promuovendo l’attività turistica grazie a contatti con persone vicine al Dipartimento Turismo della Regione Calabria, al fine di agevolare l'assegnazione di fondi pubblici.

È stato scoperto inoltre un complesso sistema di traffico di veicoli rubati in Italia e destinati all'estero, in particolare Malta e Romania, gestito dai vertici della criminalità organizzata. Questi hanno dimostrato la capacità di imporre la restituzione dei veicoli rubati agli imprenditori "protetti", rafforzando così le relazioni di complicità e consenso con le vittime dei furti.

A seguito dell’operazione il direttore Centrale anticrimine della Polizia di Stato Francesco Messina ha sottolineato che: “La poderosa operazione di polizia giudiziaria, oggi portata a conclusione dalla Polizia di Stato nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Roma, Palermo, Avellino, Benevento, Parma, Milano, Cuneo, L’Aquila e Perugia, ha consentito di smantellare un’agguerrita consorteria mafiosa riconducibile al “crimine” di ndrangheta vibonese, da almeno 4 anni costantemente impegnata nella massiva consumazione di diversi delitti con il conseguente inquinamento dell’economia locale, finendo così con il condizionare la libertà economica e commerciale dell’intero tessuto sociale del litorale e delle aree prossime alla rinomata località turistica di Tropea”.

“Colpiscono, a fronte della consistente attività estorsiva consumata dalla struttura mafiosa disarticolata nei confronti di numerosissime imprese locali, sia la totale assenza di denunce all’Autorità Giudiziaria, di fatto costituente una cessione di libertà economica da parte degli estorti nei confronti degli estorsori, che l’azione facilitativa ad opera di pubblici funzionari coinvolti nelle indagini in quanto prossimi all’organizzazione investigata”.

26/01/2023

Post popolari in questo blog

Catanzaro: operazione “Alto impatto”

  Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione.  Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe

Rubano corrente per alimentare la serra di marijuana

  Comando Provinciale di Latina - Latina, 23/02/2024 11:00 I Carabinieri della locale Stazione di Borgo Sabotino hanno tratto in arresto due uomini di 35 anni in flagranza del reato di coltivazione di sostanza stupefacente. In particolare, a seguito di perquisizione domiciliare i due venivano trovati in possesso di 200 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nonché n.76 piante di canapa indica in infiorescenza, coltivate in una serra realizzata all’interno dell’abitazione. Tutto veniva sottoposto a sequestro. Inoltre, durante le operazioni i Carabinieri accertavano che vi era un collegamento illecito alla rete elettrica mediante manomissione del contatore Enel sia nell’abitazione interessata dalla perquisizione che in altre due case nella disponibilità di uno dei due soggetti arrestati. Dopo le formalità di rito i due soggetti tratti in arresto venivano sottoposti agli arresti domiciliari.

Catania: sequestro di stalle e cavalli nel quartiere San Cristoforo

    Durante un controllo straordinario nel quartiere San Cristoforo, a Catania, i poliziotti della Questura hanno scoperto cinque stalle abusive all’interno delle quali c’erano dei carretti utilizzati per le corse clandestine. Nelle stalle vivevano i cavalli in pessime condizioni igienico-sanitarie e senza microchip. Inoltre, dalle visite fatte dai veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) è emerso anche che i cavalli avevano subito maltrattamenti da parte dei proprietari. Gli animali sono stati sequestrati dai poliziotti della Squadra a cavallo e della Squadra mobile, che li hanno affidati ad una struttura idonea. Durante le perquisizioni sono stati trovati e sequestrati diversi farmaci dopanti che venivano utilizzati sui cavalli durante le corse clandestine. Sono tre le persone denunciate per maltrattamenti di animali alle quali sono stati contestati anche altri illeciti amministrativi, anche da parte del personale Asp. Sempre a seguito delle perquisizioni sono stati rinven