Passa ai contenuti principali

Ordinanza custodia cautelare per 9 persone indagate per associazione per delinquere finalizzata al furto, ricettazione e riciclaggio auto

 


Ordinanza custodia cautelare per 9 persone indagate per associazione per delinquere finalizzata al furto, ricettazione e riciclaggio auto

Comando Provinciale di Bari Bari, Brindisi e Taranto, 30/01/2023 12:07

Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, coadiuvati dai militari dei Comandi Provinciali di Brindisi e Foggia, nonché dalle unità cinofile del Nucleo di Modugno, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di 9 soggetti indagati, rispettivamente, per “associazione per delinquere”, “rapina”, “furto aggravato”, “ricettazione”, “danneggiamento” e “riciclaggio” di autovetture e di pezzi di ricambio.
L’operazione di oggi costituisce il compendio di un’attività d’indagine avviata nel giugno 2020 e proseguita fino al gennaio 2021, le cui risultanze hanno portato all’odierno provvedimento che colpisce gli indagati per oltre 30 episodi di furto perpetrati nelle province di Bari, Brindisi e Taranto, dal febbraio 2020 al gennaio 2021.

In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), l’associazione criminale costituita da 8 dei 9 indagati, sarebbe stata organizzata dal monopolitano R.C. (24 anni) e dal fasanese A.A. (42 anni), i quali, avvalendosi della collaborazione dei compartecipi nonché di altre figure esterne (tra cui un venditore foggiano di arnesi da scasso e dispositivi elettronici all’avanguardia), avrebbero messo a segno 37 furti di auto, seminando il terrore nei residenti dell’agro barese, brindisino e tarantino.
La compagine sceglieva accuratamente gli obiettivi e, di volta in volta, assemblava rapidamente delle squadre di attacco pronte a rubare in pochi minuti i mezzi, utilizzando strumentazione attraverso la quale bypassavano i sistemi di sicurezza della auto nonché “jammer” idonei a schermare il segnale dei GPS installati. Subito dopo le autovetture venivano nascoste in località rurali, ove procedevano alle operazioni di “taglio” dei pezzi di ricambio da rivendere sul mercato illecito.
Le articolate indagini, condotte dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Bari Centro, si sono sviluppate principalmente attraverso intercettazioni telefoniche, monitoraggio dei tracciati GPS dei mezzi asportati e analisi dei sistemi di videosorveglianza pubblici, privati e installati dalla P.G.
In particolare, dalle conversazioni telefoniche tra i soggetti coinvolti, gli investigatori sono stati in grado di ricostruire l’organizzazione del sodalizio, composta anche da 2 donne, che:

  • adottava un linguaggio criptico – convenzionale nella pianificazione ed esecuzione dei furti. Tale modalità di comunicazione, evidentemente elusiva di eventuali intercettazioni, è stata però decrittata dagli investigatori grazie ai diversi riscontri eseguiti, redigendo una legenda della terminologia convenzionale utilizzata, di cui si riportano le espressioni più frequenti:
    • la ricerca di correi per organizzare un furto si traduceva in inviti ad “andare a mangiare”, accettati in base alla disponibilità di attrezzatura da scasso;
    • il dispositivo elettronico necessario ad avviare forzatamente le vetture veniva denominato “il coso”, “le chiavi” oppure “quello piccolo”;
    • l’auto di staffetta messa a disposizione per raggiungere l’obiettivo e scortare il veicolo rubato nel luogo di occultamento invece veniva denominata “la ragazza”;
  • divideva i profitti illeciti e investiva risorse nell’attività criminosa, procurandosi da esperti del settore, sempre pronti anche a dare consigli d’uso, arnesi da scasso e dispositivi elettronici in base alla tipologia di vetture scelte quali obiettivo;
  • stoccava, confezionava e distribuiva i pezzi di ricambio avvalendosi di un corriere professionista e connivente;
  • garantiva la mutua assistenza ai consociati tratti in arresto ed alle loro famiglie. In particolare, a riprova del forte vincolo associativo criminale, i consociati avevano quale punto di riferimento, per le strategie difensive, sempre il medesimo avvocato, a cui i capi dell’associazione si riferivano per l’assistenza legale in favore dei sodali.

    Non sono mancati episodi singolari quali, ad esempio, 2 vicende dell’agosto 2020 in cui gli indagati, opportunamente interessati, hanno deciso di restituire i mezzi appena asportati:

  • nel primo, una donna, appena derubata a Pezze di Greco (BR) della propria autovettura, dopo aver correttamente denunciato il furto presso la Stazione Carabinieri di Fasano, decise invece di rivolgersi ad un intermediario per tornarne in possesso. Le attività di intercettazione hanno permesso di ricostruire le interlocuzioni tra quest’ultimo, noto pregiudicato del brindisino, e uno dei sodali, ritenuto il referente di zona per i furti di auto e che si prodigava per far rinvenire, come poi accaduto 3 giorni dopo, il mezzo riportante comunque evidenti danneggiamenti. Infatti, dalle telefonate, l’indagato riferiva all’interlocutore di aver ordinato all’autore del furto di “buttare” il mezzo, ossia lasciarlo in un posto utile al suo rinvenimento, informandone nel contempo un parente della vittima e senza pretendere nulla in cambio;
  • nel secondo, invece, a seguito della denuncia di furto di una autovettura sporta presso la Stazione Carabinieri di Pezze di Greco (BR), si registrarono diverse comunicazioni tra indagati dimostranti dapprima le fasi dell’occultamento del mezzo e poi, nella medesima giornata, il suo abbandono in località del comune di Locorotondo (BA) ove verrà poi rinvenuto dai locali Carabinieri. Dalle telefonate emerge come il gesto sia stato motivato dall’avvenuta percezione dell’identità della vittima del furto, vicina agli ambienti criminali e da “non toccare”, per cui uno dei referenti dell’associazione si preoccupa di avere l’aiuto del sopra citato “intermediario” per sistemare le cose ed evitare ritorsioni per l’autore del reato.

    L’attività di riscontro sviluppata dai Carabinieri ha consentito, inoltre, di:

  • rinvenire in tutto 20 veicoli rubati, restituiti ai legittimi proprietari, oltre 300 parti di veicoli nonché 8 motori di auto e numerosi arnesi da scasso;
  • trarre in arresto in flagranza di reato 2 soggetti e deferirne in stato di libertà altri 10.
  • Il provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Bari prevede che dei 9 indagati, alcuni dei quali già noti alle forze dell’ordine, 5 siano ristretti in carcere e 4 agli arresti domiciliari.
    È importante sottolineare come il procedimento si trovi nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la quale s

FOCUS SU MAFIA A RAGUSA

FONDAZIONE CAPONNETTO: FOCUS ANALITICO SULLE INFILTRAZIONI CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI RAGUSA 2015 a cura di Salvatore Calleri INDICE PROLOGO CLAN PROVINCIA DI RAGUSA SCIOGLIMENTO COMUNE DI SCICLI MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI VITTORIA INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SULLA MAFIA NEL RAGUSANO CONCLUSIONI PROLOGO L'idea di questo focus nasce dal fatto che in provincia di Ragusa la sottovalutazione della presenza delle organizzazioni criminali è purtroppo molto alta. Non è raro assistere al fenomeno del negazionismo della presenza della mafia da parte di esponenti politici o della società civile. Da questo punto di vista Ragusa è assimilabile ad alcune realtà del centro nord non abituate alla criminalità organizzata. I fatti criminali però ci dimostrano l'esatto contrario tant'è che le relazioni della DNA e della DIA oramai da tempo mappano il territorio della provincia di Ragusa. Oggi quindi negare è impossibile e sorge il ragionevole dubbio che chi segue il negazioni

INCHIESTA DDA SCUOTE LA LIGURIA

  Procura della Repubblica di Genova Direzione Distrettuale Antimafia COMUNICATO STAMPA Ravvisato l’interesse pubblico nella divulgazione di informazioni riguardanti l‘accertamento di episodi di corruzione ritenuti essere stati perpetrati in occasione di consultazioni elettorali riguardanti la Liguria, nonché nell’ambito della Autorità di sistema portuale e della P.A. regionale, e fatta salva la presunzione di innocenza – in base sagli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte (ma allo stato non destinatarie di contestazioni), di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede Si comunica che: nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di