Passa ai contenuti principali

Operazione antidroga della Polizia di Stato: "Agenda Verde"

 


La Polizia di Stato di Mantova ha concluso nella scorsa settimana l’operazione antidroga coordinata dalla Procura della Repubblica mantovana denominata “Agenda Verde”.

Questi sono i numeri salienti dell’attività, iniziata nell’ottobre del 2022: 7 soggetti indagati, tutti di nazionalità italiana, di età compresa tra i ventidue ed i sessantaquattro anni e residenti nelle province di Mantova, Verona e Cremona; 11 perquisizioni effettuate nelle medesime province, eseguite anche con il supporto delle Squadre Mobili di Verona e Cremona, nonché delle Squadre Cinofili della Polizia di Stato; 3 arresti in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente; un arresto in relazione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere; circa 17,5 kg di marjuana, 150 gr. Di hashish ed alcune dosi di cocaina sequestrate.

In particolare, la scorsa settimana, in ottemperanza ad una Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal GIP del Tribunale del capoluogo virgiliano la Squadra Mobile di Mantova, con il supporto della Squadra Mobile locale e della Squadra Cinofili di Padova, ha rintracciato a Cremona e successivamente condotto in carcere un quarantatreenne residente nel mantovano, con numerosi precedenti, il quale dovrà rispondere del reato di traffico di sostanze stupefacenti aggravato.

L’attività in parola è stata l’ultimo tassello di una più ampia indagine che ha permesso di svelare una rete di stoccaggio e spaccio della sostanza stupefacente attivo sul territorio mantovano e veronese, con propaggini anche in provincia di Cremona.

Le lunghe indagini hanno avuto inizio con il sequestro di una agenda da parte di un soggetto arrestato per detenzione di un ingente quantitativo di marjuana sulla quale erano segnati numerosi pseudonimi associati a somme di danaro e relative indicazioni di un peso. Al fine di sviluppare quell’importante dato investigativo sono stati concentrati tutti gli sforzi da parte della Squadra Mobile volti a dare un nome e un volto a quella che appariva una vera e propria rete di spaccio della sostanza stupefacente.

Sono stati analizzati numerosi tabulati di traffico telefonico, analizzati i dati memorizzati sugli smartphone sequestrati e, contestualmente, sono stati effettuati numerosi servizi di osservazione e pedinamento di natura “tradizionale”, permettendo via via di dare un volto ed un nome a tutti i partecipi della rete. Un aiuto importante è venuto anche dalle modalità con cui i trafficanti assegnavano uno pseudonimo ai vari sodali: quasi sempre riconducibili ad una ben delineata caratteristica fisica del soggetto.

Al termine delle attività, dopo aver corroborato l’ipotesi accusatoria con l’importante quantitativo di sostanza sequestrato a seguito delle numerose perquisizioni, eseguite su delega della Procura della Repubblica di Mantova o di iniziativa, si è riusciti a delineare un chiaro quanto allarmante quadro delle modalità criminali del gruppo in questione. 

Tutto faceva capo al quarantatreenne arrestato negli scorsi giorni il quale aveva creato un sistema piramidale di stoccaggio e distribuzione della sostanza stupefacente che gli consentiva di gestire la propria rete di spaccio senza praticamente toccare mai la droga. Lo stesso, infatti, utilizzava due diversi livelli di stoccaggio: il primo che riceveva gli interi carichi di droga di diversi chilogrammi con cadenza bimestrale ed il secondo, maggiormente ramificato ed insistente sulle province di Mantova, Verona e Cremona, che si occupava di ricevere parti del carico (nell’ordine del chilogrammo o più) e di consegnarlo ai clienti finali.

L’esecuzione dell’ordinanza in parola è pertanto l’ultimo atto della disarticolazione di questo collaudato e consolidato sistema criminale, ma non si escludono ulteriori approfondimenti investigativi volti a chiarire maggiormente le attività criminali dei trafficanti in questione.

Si specifica che il presente procedimento penale è, allo stato degli atti, nella fase delle indagini preliminari e che tutti gli indagati sono da considerarsi innocenti sino ad un provvedimento definitivo dell’Autorità Giudiziaria.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

INCHIESTA DDA SCUOTE LA LIGURIA

  Procura della Repubblica di Genova Direzione Distrettuale Antimafia COMUNICATO STAMPA Ravvisato l’interesse pubblico nella divulgazione di informazioni riguardanti l‘accertamento di episodi di corruzione ritenuti essere stati perpetrati in occasione di consultazioni elettorali riguardanti la Liguria, nonché nell’ambito della Autorità di sistema portuale e della P.A. regionale, e fatta salva la presunzione di innocenza – in base sagli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte (ma allo stato non destinatarie di contestazioni), di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede Si comunica che: nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di...

FOCUS SU MAFIA A RAGUSA

FONDAZIONE CAPONNETTO: FOCUS ANALITICO SULLE INFILTRAZIONI CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI RAGUSA 2015 a cura di Salvatore Calleri INDICE PROLOGO CLAN PROVINCIA DI RAGUSA SCIOGLIMENTO COMUNE DI SCICLI MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI VITTORIA INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SULLA MAFIA NEL RAGUSANO CONCLUSIONI PROLOGO L'idea di questo focus nasce dal fatto che in provincia di Ragusa la sottovalutazione della presenza delle organizzazioni criminali è purtroppo molto alta. Non è raro assistere al fenomeno del negazionismo della presenza della mafia da parte di esponenti politici o della società civile. Da questo punto di vista Ragusa è assimilabile ad alcune realtà del centro nord non abituate alla criminalità organizzata. I fatti criminali però ci dimostrano l'esatto contrario tant'è che le relazioni della DNA e della DIA oramai da tempo mappano il territorio della provincia di Ragusa. Oggi quindi negare è impossibile e sorge il ragionevole dubbio che chi segue il negazioni...