Due cittadini stranieri arrestati, è questo il bilancio di un’operazione dei poliziotti della questura di Terni e di quelli del Servizio centrale operativo per contrastare il favoreggiamento illecito della permanenza sul territorio nazionale di cittadini extracomunitari. L’associazione per delinquere era costituita anche da un cittadino italiano, per il quale è scattato l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Numerose le perquisizioni anche fuori dalla regione Umbria a carico di altre venticinque persone indagate nel medesimo procedimento penale, eseguite da oltre cento appartenenti alla Polizia di Stato del Reparto prevenzione crimine e delle questure di Roma, Perugia, Frosinone, Macerata, Ascoli Piceno, L’Aquila, Teramo, Viterbo, Rieti, Grosseto e Siena.
I dipendenti dell’Ufficio anagrafe ternano nel 2022, insospettiti dalle frequenti richieste di residenza o di cambio della stessa da parte di cittadini stranieri in alcuni appartamenti del centro città, hanno avvisato l’Autorità giudiziaria.
Attraverso le successive indagini, i poliziotti hanno messo in risalto la figura di uno degli stranieri arrestati. Questi, titolare di alcuni esercizi commerciali, permetteva ai propri connazionali di ottenere o rinnovare il titolo di soggiorno procurandogli locazioni fittizie al solo scopo di dichiarare la residenza. In un singolo appartamento di soli trentotto metri quadri ubicato nel centro storico di Terni, in un periodo, sono risultate residenti quattordici persone extracomunitarie. Fondamentale il ruolo di un agente immobiliare italiano implicato nell’operazione. Era lui infatti che si occupava con documentazioni artefatte, relative alla posizione economica dei richiedenti, della registrazione dei contratti presso l’Agenzia delle entrate. Sono state scoperte oltre cento false attestazioni riguardanti l’apertura di ditte individuali oppure di rapporti di lavoro subordinato, alle volte direttamente alle dipendenze dell’arrestato. L’altra persona straniera arrestata invece, titolare di un’agenzia di consulenza amministrativa, si occupava principalmente delle pratiche burocratiche necessarie agli stranieri. L’attività d’indagine, ha permesso agli investigatori di far emergere un vero e proprio tariffario. Erano dovuti circa 4mila euro per il pacchetto illecito messo a disposizione dai tre indagati, pagabili anche in più soluzioni.