Evade dalla routine “domiciliare” per rincorrere la sua passione a bordo di una “autorimessa” su quattro ruote. Arrestato dalla Polizia di Stato

L’ossessiva ricerca del suo “faro” gli è costata il rientro “forzato” a casa e la denuncia della Polizia di Stato per furto e ricettazione.
L’uomo – un trentanovenne partenopeo – nonostante fosse ristretto agli arresti domiciliari e gravato dal divieto di ritorno nel Comune di Roma, aveva organizzato una gita fuori porta nella Capitale per dedicarsi al suo passatempo preferito.
è accaduto ieri, alle prime luci dell’alba, quando gli agenti del Reparto Volanti e del VIII Distretto Tor Carbone sono intervenuti in via Fontanellato, dove una segnalazione al Numero unico di emergenza 1 1 2 lamentava la presenza di un uomo, che si dilettava a smontare dei pezzi di alcune auto in sosta, per poi riposizionarle all’interno di una Fiat cinquecento.
Lo scenario che i poliziotti si sono trovati di fronte, una volta sul posto, era quello di una officina a cielo aperto: auto in sosta con finestrini e carrozzeria danneggiata e prive di fanali -anteriori e posteriori- e dei relativi deflettori. Accanto, una fiat cinquecento parcheggiata, completamente tappezzata di pezzi di ricambio di diversi tipi di autovetture.
Ad incastrare il “meccanico fai da te” sono state le spie di accensione della vettura adibita a “rimessa”, che, vistosi scoperto, aveva azionato a distanza per mettersi in moto di soppiatto e farla franca.
La sua mossa non è però sfuggita agli agenti, che lo hanno bloccato nell’immediatezza.
Nascosti nel giubbotto, nascondeva un kit portatile da meccanico specializzato e più di 1000 euro in contanti di cui non ha saputo indicare la provenienza.
La parte restante dei pezzi di ricambio era custodita nel portabagagli della autovettura “super accessoriata”, risultata poi presa a noleggio dall’uomo.
I successivi approfondimenti hanno consentito di associare alcuni pezzi ritrovati alle corrispettive autovetture in sosta, su cui aveva precedentemente “operato”. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare la provenienza del restante materiale custodito nell’autovettura.
L’uomo è stato arrestato per evasione e denunciato per furto e ricettazione e possesso ingiustificato di arnesi da scasso. In sede di convalida, il Giudice ha disposto nei suoi confronti l’aggravamento della pena per ulteriori 10 mesi.
Per completezza si precisa che le attività investigative sopradescritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile.