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Recuperate 30 preziose pagine miniate rubate nel 1982


 Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale  - Colle di Val d'Elsa (SI), 14/11/2025 13:46

Il 14 novembre 2025, durante una cerimonia celebrata presso il Museo di San Pietro di Colle Val d’Elsa (SI), il Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze ha restituito al Sindaco di quella comunità 30 antiche pagine miniate, di cui 27 intere e tre ritagliate, realizzate tra la fine del 1200 e la metà del 1400.
Le preziose pagine miniate provengono da sei corali del convento di San Lucchese a Poggibonsi e furono rubate da ignoti l’8 marzo 1982 mentre erano esposte nel Museo Civico e Diocesano di Arte Sacra di Colle Val d’Elsa.
La restituzione odierna si aggiunge al precedente ed altrettanto importante recupero di altre pagine miniate effettuato dal Comando Carabinieri TPC, sempre pertinenti allo stesso furto, esposte in occasione di una mostra a loro dedicata e allestita nel 2020 a Firenze nella prestigiosa cornice di Palazzo Pitti.
Le opere miniate provengono da due serie liturgiche distinte: la prima, realizzata tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo e, la seconda, databile alla metà del XV secolo. Per la serie più antica i francescani si rivolsero ad una bottega senese mentre per quella successiva si affidarono alle botteghe fiorentine del tempo, aperte anche a maestranze provenienti da altre aree del territorio.
L’attività investigativa del Nucleo TPC di Firenze trae origine da una segnalazione di un privato cittadino studioso d’arte il quale, riconoscendone subito il notevole valore storico-artistico delle pagine, le ha ricondotte a quelle sottratte nel 1982 a Colle Val d’Elsa.
Un prezioso contributo all’attività investigativa è stato fornito dal Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS) dell’Università di Firenze, nella persona della professoressa associata di Storia dell’Arte Medievale, già curatrice della mostra tenutasi a Palazzo Pitti.
Considerate la straordinaria importanza e delicatezza delle opere, dal giorno del sequestro ad oggi sono state affidate in custodia temporanea all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, istituto ad autonomia speciale del Ministero della Cultura e centro di riferimento nazionale per la conservazione dei beni culturali.
Il risultato di oggi testimonia la crescente sensibilità e l’interesse, anche da parte dei privati cittadini, nei confronti dei beni culturali sottratti nel tempo alla pubblica fruizione, affinché questi tornino nuovamente ad essere ammirati dalla collettività.
Fondamentale la catalogazione e le fotografie dei beni culturali che, se fornite in sede di denuncia, alimentano la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” in uso al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, strumento fondamentale per il recupero dei beni culturali anche a distanza di anni.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e l’indagato, la cui posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, non può essere considerato colpevole fino alla eventuale pronuncia di sentenza di condanna definitiva.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, considerata la natura giuridica delle opere d’arte recuperate e la loro provenienza originaria, ne disponeva la restituzione in favore del Comune di Colle Val d’Elsa.

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