DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
Sezione Operativa di Catanzaro
COMUNICATO STAMPA
LA D.I.A. DI CATANZARO
SEQUESTRA 80 MILIONI DI EURO
ALL’IMPRENDITORE VIBONESE ANTONINO CASTAGNA
ORGANICO AL CLAN MANCUSO DI LIMBADI
Nelle prime ore di questa mattina, gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro hanno eseguito un decreto di sequestro del patrimonio riconducibile al sessantaquattrenne Antonino CASTAGNA, noto imprenditore di Jonadi (VV), particolarmente attivo nel fiorente comparto delle costruzioni metalmeccaniche per industrie petrolchimiche, farmaceutiche ed alimentari anche estere, da ultimo tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Black Money”, per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso (art. 416 bis c.p.).
Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Vibo Valentia - Sezione Misure di Prevenzione, presieduto dal dr. Cardona, su proposta del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Gen. D. Nunzio Antonio FERLA, è scaturito dagli esiti di una complessa attività condotta dalla Sezione Operativa D.I.A. di Catanzaro che hanno consentito di evidenziare la pericolosità sociale qualificata del soggetto proposto, in relazione alla contiguità con la cosca MANCUSO di Limbadi, e di dimostrare la sproporzione tra il patrimonio posseduto ed i suoi redditi dichiarati.
Nello specifico, gli accertamenti patrimoniali sul conto del Castagna hanno interessato un arco temporale compreso tra il 1984 ed il 2013, con riferimento al quale l’Autorità Giudiziaria ha ritenuto che la crescita e l’accumulo di ricchezza da parte dello stesso siano state agevolate dalla sua appartenenza alla citata consorteria criminale.
Il sequestro ha riguardato 6 società con sede a Vibo Valentia, 26 immobili, fra cui terreni per 6.500 mq, 27 beni mobili registrati, tra cui 2 imbarcazioni d’altura, e 44 rapporti finanziari per un valore stimato di circa ottanta milioni di euro.
Catanzaro, 30 luglio 2015
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...